Scivolando sotto la KOP come un TORERO III La storia di FERNANDO "El Nino" TORRES
Lorenzo Capella Lorenzo Capella
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 Published On May 19, 2024

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"Il commento di Massimo Marianella a questo gol del Nino è un manifesto alla bellezza del gesto. Un urlo bloccato in gola da troppo tempo, che attendeva solo, di essere liberato.

In questo gol di Fernando Josè Torres Sanz, si può racchiudere tutto quello che ha rappresentato il campione Spagnolo nel calcio. Tecnica, eleganza, forza e fiuto del gol.

Una carriera che all’inizio prometteva grandissime cose, soprattutto vedendo i suoi primi anni con la maglia dell’Atletico e con quella dei Reds dopo, che ad un certo punto, però, ha avuto un’inaspettata frenata, non riuscendo più a tornare sui livelli che ci aveva abituato.

Anche se, nella sua carriera è riuscito a vincere tutti i trofei più importanti, sia con i club che con la Nazionale Roja, quando si ripensa al Nino si ha una strana sensazione, quasi di incompiutezza. Che potrebbe essere colmata, in parte, dal pensiero di aver avuto la possibilità, di vedere le gesta, di uno degli attaccanti più forti di questo secolo.

E come diceva Alfred Tennyson: "è meglio aver amato e perso che non aver amato mai"

"Bisogna essere umili. Io ho sempre vissuto in un appartamento di 80 metri quadri a Fuenlabrada. Ora è diverso però l'essenza è la stessa: so bene cosa è importante e cosa no. So da dove vengo: sono di un quartiere operaio del sud". Fernando Torres 

La storia di Fernando Josè Torres Sanz inizia il 20 Marzo del 1984, a Fuenlabrada, una cittadina di quasi 200.000 mila abitanti situata alle porte di Madrid. Viene soprannominato El Nino, visto il suo fisico esile e i capelli biondi color oro. Fernando ha anche due fratelli, Mari Paz e Israel. La passione per il calcio per il giovane Torres sembra nascere proprio grazie a suo fratello Israel, che ricopriva il ruolo di portiere e chiedeva spesso al fratello di tirargli il pallone, così da potersi allenare.

Anche se a Fernando, l’idea di indossare i guantoni e tuffarsi come il fratello lo attira e non poco, pertanto inizia una breve carriera tra i pali. Breve appunto, perché poi mamma Flori lo costringe a tornare in attacco, visto che persino lei si accorge che suo figlio è il più forte del quartiere.

A Fernando la passione per l’Atletì, per la sfortuna di suo padre, grande tifoso del Depor, gli viene trasmessa proprio da suo nonno Eulalio, che è una vera e proprio enciclopedia Colchonera. Racconta al nipote tutto ciò che sa, e termina ogni aneddoto con la frase: “Recuerda Fernando, l’Atlético es el mejor equipo del mundo“.

#fernandotorres #atleticomadrid

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