La storia dei LUCANI
Vito Panzella Vito Panzella
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 Published On Jul 25, 2020

I Lucani furono un fiero popolo di guerrieri di origini sannitiche. Secondo le fonti essi hanno avuto origine dai Sanniti mediante il rituale della primavera sacra, ver sacrum, con cui un’intera generazione veniva inviata a conquistare nuovi territori. Le origini del nome restano oscure, per alcuni derivano dal latino lucus “bosco sacro”, per altri dal greco λυκος "lupo”, per altri ancora da leukòs “luminoso”. Appartenenti al ceppo italico di lingua osca arrivarono nell’odierna Basilicata intorno al VI secolo a.C.. La loro terra che prese il nome di Lucania si estendeva dal Cilento fino al Golfo di Taranto e ai fiumi Lao e Crati in Calabria. I Lucani abitavano città poste su alture e vivevano prevalentemente di pastorizia e in seguito di agricoltura.

Ben presto entrarono in contrasto con le varie città della Magna Grecia, conquistando ad esempio Poseidonia che chiamarono Paistom e numerose altre città sullo Ionio e in Calabria. Politicamente la Lucania era una confederazione di dodici poleis autonome, secondo Strabone governate da istituzioni democratiche, a capo delle quali c'erano dei magistarti. Solo in tempo di guerra veniva nominato un dittatore. Le principali erano Potentia, Grumentum, Atina, Cosilinum, Eburi e Volcei. Da un punto di vista religioso, avevano un pantheon variegato, dove spiccavano i culti di Mamerte (il Marte dei romani), dio della terra, della fertilità e del tuono, e la dea Mefite, dea delle acque.

Nel 356 a.C. una rivoltà interna, supportata dalla potente Siracusa, portò alla nascita di un nuovo popolo, quello dei Bretti, “ribelli” in osco, corrispondenti ai Bruzi che si stanziarono intorno all’attuale Cosenza e sui monti della Sila privando i Lucani della Calabria.

Interrotta ogni possibilità di espansione verso sud a causa della nascita dei Bretti, i Lucani, aiutati dai Sanniti, diressero le loro attenzioni verso lo Ionio entrando in contrasto con Taranto che fu aiutata dagli Spartani e dai Macedoni in numerose guerre.

Intanto una nuova potenza stava emergendo: Roma, la cui ingerenza interruppe il lungo periodo di stabilità vissuto dalla Lucania. Durante la seconda guerra sannitica i Lucani oscillarono tra gli aristocratici che volevano un’alleanza con Roma e i democratici che la volevano con i Sanniti. Nel 302 i Lucani si allearono con Roma sia contro l'ennesimo condottiero greco Cleonimo, re di Sparta chiamato da Taranto, sia durante la terza guerra sannitica, al termine della quale i romani fondarono la colonia latina di Venusia. Successivamente con l’avvento della fazione democratica i Lucani si allearono con i Bruzi e con l’appoggio di Taranto attaccarono la città di Thurii alleata dei Romani, ma furono sconfitti. Questo episodio fu l'inizio della Guerra tarantina, che vide da un lato Roma e dall'altra Taranto con Lucani, Sanniti, Bruzi e soprattutto Pirro, re dell'Epiro.

Ad Eraclea nel 280 a.C., in territorio lucano, si scontrarono l'esercito romano e quello di Pirro. Lo scontro fu favorevole a Pirro grazie all'uso degli elefanti da guerra, sconosciuti ai Romani che li chiamarono "buoi lucani". Tuttavia la guerra si concluse favorevolmente ai Romani, che estesero la loro egemonia su tutta l'Italia meridionale.

Nel 275 a.C. i Lucani, sconfitti dai Romani, divennero alleati dai Romani mantenendo i loro costumi ed istituzioni come tutti i popoli della penisola. Durante la seconda guerra punica, dopo la battaglia di Canne del 216 a.C., i Lucani, come buona parte dei popoli e delle città del Sud si schierarono con Annibale, più per evitare i saccheggi degli invasori che per rivalità verso Roma.

Nel 90 a.C. i Lucani, dopo aver chiesto la cittadinanza romana, rifiutata dal Senato, entrarono nuovamente in guerra contro Roma. Durante la guerra civile tra Mario e Silla si schierarono per il primo e subirono per questo le feroci rappresaglie dei romani e di Silla che distrusse ogni residuo di autonomia. Da quel momento il loro territorio venne organizzato con quello dei Bruzi nella Regio III Lucania et Bruttii. I Romani, nonostante la vittoria, non smisero mai di temere quell’antico popolo di guerrieri pronti a battersi fino alla morte per la loro terra.

(Fonti Plinio il Vecchio, Strabone, Tito Livio, Padavida su Repubblica, Blog Libero, Wikipedia, Alfonso Mele " Poseidonia e i Lucani", Giuseppe Micali "Storia degli antichi popoli italiani")

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