Il campionato 2013-14 dell'AS Roma
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 Published On May 27, 2018

Campionato 2013-14
Secondo posto: 85 punti (26 V, 7 N, 5 P/ 72 G.F., 26 G.S.)
Dopo la batosta del 26 maggio, la dirigenza giallorossa decide di rivoluzionare totalmente la rosa: si incassano quasi 80 milioni dalle cessioni di Lamela, Marquinhos e Osvaldo; vengono venduti promesse e giocatori su cui si era puntato molto e che hanno deluso come Tachtsidis, Piris e Stekelenburg.
Per ricostruire una Roma psicologicamente a terra viene chiamato Rudi Garcia, allenatore salito alla ribalta con il double campionato-coppa di Francia del suo Lille. La dirigenza decide anche che è arrivato il momento di fermare la ricerca di giovanissimi talenti (per carità ne arriveranno, come ad esempio il difensore croato Tin Jedvaj) per puntare su un instant team con cui provare a vincere qualcosa nel breve. Vengono allora scelti giocatori di esperienza e con parecchi anni di A alle spalle come Morgan De Sanctis, lo svincolato Maicon e Mehdi Benatia. A questi vengono affiancati giovani del panorama italiano e europeo già saliti alla ribalta, ma volentierosi di mostrarsi come Adem Ljajic e il fortissimo centrocampista olandese Kevin Strootman. Rudi Garcia chiede a gran voce un solo giocatore alla società: il suo pupillo Gervinho, che viene da stagioni pessime all'Arsenal ed è voglioso di riscattarsi di fronte all'allenatore che gli permise di mostrarsi nel calcio che conta e di fronte ai tifosi che non gli danno alcuna chance, e che almeno per questa stagione, si ricrederanno. Sono operazioni importanti che segnano l'ossatura della squadra degli anni successivi, a cui si aggiungerà la pedina fondamentale del mercato di gennaio: Radja Naingollan, acquistato per "soli" 15 milioni dal Cagliari, un affare.
Il campionato della Roma inizia nel migliore dei modi macinando vittorie su vittorie: si parte dal gol apri-stagione di De Rossi, si passa per il 3 a 0 casalingo al Verona, si va sotto a Parma ma si recupera con una gran partita di Totti e compagni arrivando al 3-1. Alla quarta giornata è già derby e la Roma riscatta l'ultima stracittadina di coppa vincendo una partita psicologicamente pesantissima: lo fa aprendo le danze un grandissimo Balzaretti che in lacrime va idealmente ad abbracciare tutta la curva, quasi come volesse chiedere scusa della scorsa annata, emozionante. Poi passiamo a Genova con la Sampdoria e in casa rifiliamo un bel poker ai bolognesi. La Roma non si ferma e porta a casa le vittorie numero 7 e 8 passeggiando a San Siro con l'Inter con un Totti monumentale, e pasteggia sul Napoli in casa strabuzzando gli occhi di fronte ad un giovane bosniaco che risponde al nome di Miralem Pjanic: apre le marcature con una splendida punizione e chiude la partita su calcio di rigore, purtroppo però qui si fanno male sia Francesco Totti che Gervinho. Difatti, le ultime due partite che permetterebbero alla Roma di entrare nella storia sono veramente difficili da portare a casa: La prima a Udine si risolve con un gran destro di Bradley in zona cesarini, la seconda la porta a casa Marco Borriello dopo un'ora di gioco circa. La Roma entra nella storia come prima squadra a riuscire a vincere tutte le prime 10 partite di campionato: ben 24 gol fatti e solo uno subito, pazzesco. Sembriamo una macchina perfetta: dietro Castan e Benatia sono in trance agonistica, con De Sanctis alle loro spalle che ringhia continuamente. In mezzo al campo il tridente De Rossi-Pjanic-Strootman sembra un grandissimo mix di intelligenza, forza fisica, tecnica e velocità, ed è soprattutto l'olandese con le sue geometrie, con la sua fisicità e cattiveria, a fornire quel passo in più che mancava ai giallorossi da parecchio tempo a centrocampo. Davanti Florenzi, Gervinho e Totti sembrano giocare insieme da una vita, e l'ivoriano per almeno un anno manda in bambola qualsiasi difesa gli si pari davanti.
Eppure qui iniziano i primi cedimenti con 4 pareggi di fila, che permettono alla Juve di riprendersi il primato in classifica, ma la Roma continua a stare in scia, almeno fino allo scontro diretto, quando i bianconeri ci rifilano un 3 a 0 che rende già nette le posizioni in campionato. Nella seconda parte di campionato, al netto degli infortuni pesantissimi di Strootman e Balzaretti, la Roma continua a vincere le partite, aiutata anche dal nuovo arrivato Naingollan, ma pare impossibile poter competere con una Juventus schiacciasassi, in grado di vincere perlopiù tutte le partite (a fine anno saranno solo 2 le sconfitte, e arriveranno a ben 102 punti). A distanziare ancora più le compagini ci pensa il finale di campionato sciagurato della Roma, che decide di andare in vacanza anticipatamente e perdere, anche in modo abbastanza vergognoso come i 4 gol incassati a Catania e la sconfitta con la Juve in casa battezzata dal gol in bianconero dell'ex Osvaldo al fotofinish, le ultime 3 giornate.
In definitiva una buonissima stagione, con un record di punti (battuto tre stagioni dopo da Spalletti) e delle solide basi da cui ripartire la stagione successiva

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