Tradizioni di Vasto: La Pasquetta 2011, da "Le Chicche di Menna" 05-01-2011 (1)
Pierfrancesco Nardizzi Pierfrancesco Nardizzi
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 Published On Jan 5, 2011

Sei ore quasi in 'tour', in vari punti della città. L'"itinerante compagnia" targata "Cavaliere & Capitano" (al secolo Enzo Ronzitti e Tonino Di Santo) protagonista anche ieri, per le vie di Vasto, in occasione del rito del canto della Pasquetta.
Dal ritrovo di piazzetta San Pietro, intorno alle 18, il gruppo si è sciolto che era passata la mezzanotte, dopo aver 'imperversato' - in allegria e divertimento - in varie tappe organizzate. Il debutto, dunque, nella 'tana' del 'Cavaliere', poi diversi altri appuntamenti. Le note del canto della 'Pasquetta', ma anche del 'Capodanno' e de 'La Zingarella', hanno allietato la serata regalando momenti di serena condivisione. Non sono mancati, ovviamente, apprezzati 'assaggi' di bontà di ogni tipo, alcune delle quali anche 'calate' dal balcone di qualche palazzo.
Sentita e partecipata, in particolare, la presenza nella Casa Famiglia 'Manuela' di località Cupa al quartiere San Lorenzo, con gli ospiti della struttura della Caritas che hanno gradito non poco il calore della presenza dell'affiatata e allegra comitiva.

Articolo apparso su "Histonium.net" quotidiano Vastese su Internet del 06/01/2011



Il Canto della Pasquetta a Vasto, tra Religione e Usanze Popolari

Come da tradizione nella serata del 5 gennaio, si ripete il rituale della Pasquetta, immancabile appuntamento che unisce grandi e piccini con il canto tradizionale che ogni anno, diversi gruppi di amici, muniti di fisarmoniche, chitarre, e strumenti arrangiati intonano e girano per le vie della città cantando e ballando.
La consuetudine vuole che essi siano ricompensati con un "dono", magari prodotti tipici locali (salsicce, ventricine, formaggi, vino ecc.).
A Vasto, come in altre città e regioni d'Italia, resistono ancora oggi all'attacco del tempo e della evoluzione tecnologica alcuni canti d'origine popolare tramandati di generazione in generazione.
Tali motivi canori sono tutt'oggi molto amati dal popolo vastese che continua a riproporli, come da tradizione, nei giorni di ricorrenza attraverso raggruppamenti di persone, più o meno organizzate per l'occasione, attrezzate con i classici strumenti musicali e tradizionali del luogo.
La prassi vuole che tali raggruppamenti di uomini e donne (queste ultime oggi più presenti ma un tempo ben più rare) vadano in giro vestiti in modo caratteristico, a seconda della tradizione, per le case della città (un tempo quasi tutte campagne) a proporre il canto della pasquetta ricevendo in cambio dell'esibizione beni commestibili, segno di devozione da parte dei fedeli che hanno ascoltato.
Il ricavato generalmente viene condiviso dalle persone che l'hanno ottenuto mediante cenette, pranzi o quant'altro che vanno ad arricchire lo spirito di gruppo che era alla base dell'iniziativa. Sarà per questo che i più assidui cantori preferiscono girare per le campagne del luogo nella certezza di restringere, salsicce, formaggi e buon vino!...

Articolo apparso su "Qui Quotidiano", Giornale d'Informazione del Vastese, in distribuzione gratuita - n. 4 del 06/01/2006

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