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Salvatore Spinosa Analista Previdenziale Salvatore Spinosa Analista Previdenziale
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 Published On Feb 19, 2023

“Sosteniamo che Terraform e Do Kwon non siano riusciti a fornire al pubblico una divulgazione completa, corretta e veritiera come richiesto per una serie di titoli di criptovalute, in particolare per LUNA e Terra USD. Sosteniamo inoltre che abbiano commesso una frode ripetendo dichiarazioni false e fuorvianti per creare fiducia prima di causare perdite devastanti per gli investitori...”

Con queste parole la SEC (Securities and Exchange Commission omologo della CONSOB italiana) ha accusato di frode il fondatore di Terra-Luna e posto le basi per una guerra alle stablecoin che sta scuotendo il mondo cripto.

Gli investitori USA hanno riconosciuto ed adottato le cryptocurrencies come sistema di investimento e molte case di gestione statunitensi hanno costruito fondi ed ETF legati alle cripto più note, bitcoin in testa; nonostante ciò le principali istituzioni e banche centrali del mondo vedono il sistema delle valute digitali come una minaccia alla stabilità del sistema economico e finanziario. Nelle mie considerazioni del mese dell’educazione finanziaria del 2021 che trovate nel video avevo intuito e quasi “profetizzato” tutto quello che sta accadendo negli ultimi mesi: crollo dei valori delle criptovalute al crescere dell’inflazione, azioni delle banche centrali, scoppio della bolla, irrazionalità nei comportamenti dei risparmiatori, fallimenti e truffe. Tutto questo non certo per capacità divinatorie che nessuno al mondo possiede ma per un comune senso razionale che viene dalle esperienze passate: ciò che cresce di valore per pura speculazione e fame di guadagno fine a sé stesso non può durare.

Il governatore della Banca d'Inghilterra aveva già chiarito quanto fosse pericoloso trasferire ingenti quantità di denaro nelle criptovalute, quel denaro con cui domani dovremo andare a “comprare il pane”; il rischio grande è di doversi accontentare di mezzo filone di pane anziché di uno intero o persino rimanere di a digiuno.

All'altro capo del mondo la banca centrale cinese nel rispetto di un’attitudine rivoluzionaria-innovatrice e reazionaria-conservatrice allo stesso tempo, hanno vietato già dal settembre 2021 l’uso delle valute digitali nel territorio della repubblica popolare cinese definendole “illegali”.

Con il solito gap rispetto al privato, anche i sistemi pubblici di stanno adeguando all’emissione di valute digitali centralizzate; l’esempio della eKrona coniata dalla Riksbank (banca centrale della Svezia) ne è la dimostrazione più evidente.

Cosa succederà alle criptovalute private una volta che saranno disponibili le crypto delle banche centrali? Ci sentiremo più sicuri ad utilizzare una criptovaluta pubblica o privata?

Lasciamo sospesa la risposta, non è possibile oggi dare una risposta certa, in un mondo tutto in divenire. Certamente tutto il sistema sta progressivamente trovando regolamentazione e, per naturale conseguenza, il valore di asset che si incastrano in un sistema di regole si stabilizza, venendosi a determinare criteri più affidabili sulla base dei quali in valore si forma.

Eppure, se rimaniamo sul più noto Bitcoin, l’amara considerazione è che facciamo sempre gli stessi errori. Osservando l’andamento dei Bitcoin dal 2012 ad oggi ed i volumi in acquisto e vendita durante tutte le fasi di fortissima volatilità che la valuta digitale ha attraversato, troviamo sempre la stessa triste risposta: il risparmiatore medio compra quando il valore è alto (imitando i comportamenti di chi accanto a lui ha già guadagnato) e vende quando il valore crolla, facendo esattamente l’opposto di ciò che la ragione ci consiglierebbe.

E’ come se corressi a comprare una casa a € 3.000 al mq per poi rivenderla a € 1.000; di solito sugli immobili i comportamenti irrazionali sono più rari perché il contatto fisico con il bene, il senso di appartenenza e di possesso ne innalza la percezione del valore. Con gli investimenti finanziari la storia è diversa: cifre su uno schermo, virtuali, teoriche, prive di sostanza almeno fin quando non gli si attribuisce un nome, una collocazione e un tempo di utilizzo; in fin dei conti tutto ciò che di materiale possediamo lo acquistiamo con i mezzi finanziari che assumono la stessa concretezza dei primi nel momento in cui vengono spesi.

Invidia, ingordigia, egoismo e irrazionalità guidano troppo spesso i comportamenti degli investitori. C’è un modo semplice per correggere tutte le distorsioni di comportamento ed è quello di investire per obiettivi. Non più il denaro per il denaro alla “zio Paperone” ma il denaro per i figli, la casa, la vacanza della vita e la pensione, assegnando ad ogni obiettivo il suo tempo.

Solo così potremo darci tempi e modi compatibili con una pianificazione finanziaria efficace ed efficiente che sfrutti i momenti buoni e farà resistere con pazienza in mezzo alla burrasca.

Buona visione e buon ascolto!

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