Che cos'è la cocciniglia, l'insetto che da vita al colorante E120
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 Published On Feb 16, 2023

Il colorante alimentare rosso E120 è estratto dalla cocciniglia, un insetto parente della coccinella allevato sulle pale dei fichi d'India.

Per ragioni etiche, di sicurezza e di marketing è stato quasi del tutto sostituito da sostanze sintetiche o di origine vegetale.

Si chiama E120 ed è il nome del colorante alimentare ottenuto dagli insetti. Lo si usa anche in cosmesi e, molto meno, per i tessuti.

L’additivo E120 è un sale di alluminio dell’acido carminico estratto dagli insetti

L’E120 si ottiene davvero dalle cocciniglie, una famiglia di insetti della stessa sottoclasse delle coccinelle, in particolare dalle femmine di due tipi di cocciniglie americane: Dactylopius coccus e Kermes vermilio. Altri insetti utilizzati sono Porphyrophyra hamelis, Kermes ilicis, Margaroides polonia e Kerria lacca.

Il colorante alimentare E120 estratto dall’insetto cocciniglia (da non confondersi con la coccinella) è sempre più raro da trovare nella lista degli ingredienti sulle etichette dei prodotti industriali.

L’abbiamo ingerito per anni – spesso ignari – in cibi rosso-rosati come yogurt alla fragola e orsetti gommosi, aperitivi rubino e succhi di frutta all’arancia.

Persino in qualche confezione di carne fresca. Oggi è stato sostituito quasi del tutto da ingredienti sintetici o vegetali, come la barbabietola e la carota nera.

Perché si è tornati a parlare di E120 e cocciniglia?
La notizia che dal 24 gennaio 2023 la farina di grillo potrà essere immessa nel mercato della Ue in prodotti come pane, cracker, minestre, sostituti della carne, ha riacceso in Italia il dibattito sull’entomofagia.

Tra curiosità e disgusto, speranze e timori, il regime dietetico che include gli insetti fa discutere, e mette in luce il persistere di una certa disinformazione, emersa già nel 2018 da un’indagine congiunta sul tema.

“Sono pochi gli italiani a sapere che ogni anno in media il consumo inconsapevole di insetti si aggira sui 500 grammi. Questi animali sono dei contaminanti alimentari comuni e la legge italiana ne tollera una piccola percentuale” spiegava allora Rosantonietta Scramaglia, docente allo Iulm e membro del Comitato scientifico del centro sviluppo sostenibile.

“Un bicchiere di aranciata può contenere fino a cinque moscerini e una barretta di cioccolato fino a otto parti di insetti; nell’insalata, nelle marmellate, nei succhi di frutta, nelle passate di pomodoro e nelle farine sono in genere presenti parti di insetti, e il colorante alimentare rosso E120 è estratto dalla cocciniglia”. Da allora, però, qualcosa è cambiato.

Colorare per vendere
Proprio l’origine animale del colorante E120, incompatibile con una dieta vegana o vegetariana, halal o kosher, ha accelerato l’introduzione nell’industria alimentare di alternative artificiali o vegetali.

Un cambio di prospettiva che non è avvenuto senza scossoni. Nel 2012, ad esempio, fece scalpore il caso del frappuccino alla fragola di Starbucks, ritirato dalla vendita dopo che nel marzo 2012 il sito ThisDishIsVegetarian.com aveva diffuso la lista degli ingredienti della bibita, che includeva il carminio di cocciniglia.

70mila è il numero di insetti stimati per produrre mezzo chilo di colorante. L’estrazione segue un metodo antico, in Paesi come Perù, Messico, Cile e nelle Isole Canarie.

Nell’industria alimentare la funzione della cocciniglia è puramente estetica. “Restituire l’apparenza originaria di alimenti il cui colore è stato alterato per effetto della trasformazione, della conservazione, dall’imballaggio e dalla distribuzione, e il cui aspetto può di conseguenza risultare inaccettabile, accrescere l’attrattiva visiva degli alimenti e colorare gli alimenti di per sé incolori”: questi gli scopi autorizzati dalla Commissione europea.

In altre parole, colorare per vendere.

Perché a differenza di altri prodotti a base di insetti, l’E120 non aggiunge alcun valore nutritivo ai cibi che consumiamo.

Cocciniglia, qual è la dose giornaliera di E120 accettabile?

Non esistono molte ricerche riguardo alla sicurezza per la salute della cocciniglia per uso alimentare.

Quelle disponibili, sono state consultate dagli esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare-Efsa tra il 2009 e il 2016 nell’ambito di un riesame sugli additivi.

L’E120 è risultato innocuo, purché assunto nella dose giornaliera accettabile (dga).

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0:00 0:15 Un insetto particolare...
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1:03 1:38 Cos'è l'entomofagia
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2:30 3:06 Colorare per vendere
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