Periodizzazione per runners e triathleti
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 Published On Jan 5, 2024

PERIODIZZAZIONE

Punti chiave: l’amatore medio fa troppe gare senza dare delle priorità, e sottovaluta quanto tempo ci vuole per preparare una prestazione

Abbiamo parlato di “offseason” recentemente (   • Off-season per runner o triathleti #o...  , cioè del bisogno di fare un periodo consistente di scarico fisico e mentale per rigenerarsi.
Dopo aver fatto un periodo di offseason (di solito di inverno), si riprende ad allenarsi a “regime standard”, e di solito si definiscono quello o quelli che saranno i nostri obiettivo/i dell’anno o dei mesi a seguire.
Una volta definitivi gli obiettivi si programma il percorso per arrivare in forma all’obiettivo.
Periodizzare significa strutturare gli allenamenti all’interno delle settimane e dei mesi per arrivare in forma a un determinato obiettivo, a un determinato giorno.
Far sì che gli allenamenti che facciamo siano congruenti tra loro, e non incongruenti, e far sì di arrivare brillanti al nostro obiettivo
Quindi se ci alleniamo senza periodizzare, sì ci alleniamo nel senso che facciamo delle cose, magari giuste, ma rischiamo di fare delle cose che non sono congruenti l’una con l’altra, quindi allenamenti contrastanti che fanno aumentare il carico di lavoro ma non creano un effetto positivo
Quanti obiettivi all’anno mi devo porre?
Come abbiamo detto nel video sulla offseason (   • Off-season per runner o triathleti #o...  , negli ultimi anni è cresciuto molto il numero delle gare che vengono organizzate, e soprattutto ci sono gare in quasi tutti i periodi dell’anno (prima erano più concentrate).
La tendenza oggi (sia di professionisti sia di amatori, che copiano i professionisti) è quella di gareggiare sempre. Che non è di per sè un errore, se però si interpretano le gare con flessibilità e priorità.
I maratoneti di alto livello fanno due maratone all’anno
I ciclisti fino a qualche anno fa puntavano a due obiettivi per anno
Gli ironman fino a qualche anno fa facevano due Ironman all’anno
Si ritiene che si possano avere al massimo due picchi di forma in un anno solare. Abbastanza distanziati tra di loro
Quindi tieni a mente che dovresti porti al massimo due obiettivi A all’anno. E distanziati!
E in funzione di quelli creare a ritroso la tua programmazione/periodizzazione.
Poi si possono avere anche degli obiettivi B, che però devono rimanere di priorità B, altrimenti rischiano di vanificare il percorso verso gli obiettivi A
Se pensiamo a quello che succede a livello professionistico però, ci sono un sacco di esempi che stimolano anche gli atleti amatori a fare tante gare ravvicinate e a “pretendere” da sé stessi di andare sempre al massimo. Ma loro sono professionisti
Una periodizzazione è un percorso che se fatto in modo classico dura dai 4 ai 6 mesi (per un amatore meglio 4 perché 6 diventano lunghi mentalmente)
Durante i vari cicli si curano degli aspetti diversi, andando a comporre degli strati di lavoro che sommati creano la prestazione finale che ci siamo dati come obiettivo.
Senza stare ad entrare nel dettaglio di come fare una periodizzazione, e di quanto dura in maniera classica, (le teorie negli ultimi anni sono molto più “colorate” rispetto a qualche anno quando si pensava che fosse tutto bianco o tutto nero), il punto da sottolineare è che per allenarsi SERVE TEMPO!
L’amatore medio sottovaluta l’ordine di grandezza del tempo che serve per allenarsi. Per costruire gradualmente una prestazione.
Serve tempo, pazienza, costanza, serve essere come una goccia d’acqua che cade dal rubinetto imperterrita.
Gli atleti olimpici, professionisti (quindi che fanno lo sport di lavoro), preparano per 4 anni le Olimpiadi.
A volte gli amatori, che non fanno sport di lavoro, quindi si allenano meno e recuperano meno, hanno l’idea di preparare delle gare o degli obiettivi (spesso di medio/lunga distanza), in 2/3 mesi
Non è così che il corpo si esprime al meglio
Sì, si può fare. Con grandi rischi di overtraining e di infortunio. Con il rischio di perdere di vista gli altri aspetti della vita.

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