La mediocrità oramai passa attraverso urla che lo stesso eco si vergogna di ripetere.

Reggio Calabria 18 ottobre 2024. Basta clamori. Basta urla.

Le esagerazioni in politica non fanno il bene della comunità.

DEMOCRAZIA UCCISA, Città morta.

Che razza di terminologia è mai questa. Qual è l'utilità. Nessuna.

Oramai a Reggio Calabria la politica rasenta il ridicolo.

Una minoranza che riflettere la sua incapacità. La mancanza di idee e strategie.

E nonostante ciò si permette il lusso di utilizzare termini violenti. Eversivo, uccisione della democrazia, Città morta.

Basta clamori e urla: la politica a Reggio Calabria ha perso il senso della misura e i cittadini se ne sono accorti (?)

Quello a cui stiamo assistendo è un triste spettacolo in cui la politica locale rasenta il ridicolo. Una minoranza che riflette la sua incapacità di proporre soluzioni concrete, priva di idee e strategie. E, nonostante questa evidente mancanza, si concede il lusso di utilizzare espressioni violente e inutilmente drammatiche, parlando di "eversività", "uccisione della democrazia" e "città morta".

Questo linguaggio esasperato non fa altro che amplificare la mediocrità di un confronto politico che si è ormai ridotto a urla vuote, prive di contenuti reali. È tempo di ritrovare la serietà e il buon senso, abbandonando i clamori inutili e concentrandosi su proposte concrete per il bene della città.

Luigi Palamara Front Page

Le riflessioni di Luigi Palamara del 18 ottobre 2024

Il consenso non ti salva,
non ti rende forte né saggio.
A volte si piega come un ramo marcio,
si spezza sul peso dell'ignoranza.
Gesù e Barabba,
una scelta fatta col cuore guasto,
un grido della folla che non conosce il valore
di ciò che abbandona.

Il popolo ha scelto,
ma chi ascolta quella voce?
Il consenso è un eco nelle bocche vuote,
spesso mal riposto,
come una moneta data al buio,
senza sapere se vale il suo peso.

Non è la massa che decide chi sei,
ma quello che resta,
quando il clamore si spegne.

Testo di Luigi Palamara
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