Già dalla scelta del nome del tour "Mi manca solo un dente e cerco di riavvitarlo", il simpatico complessino degli Elio e le Storie Tese aveva promesso un ritorno in grande stile, basato sul loro geniale "non sense" che li caratterizza dagli anni '80, quando si esibivano nei locali milanesi nei templi della comicità come lo Zelig.Gli Elii arrivano a Pistoia per una reunion in grande stile. Mancano alcuni membri: Rocco Tanica e il batterista Christian Meyer, assenze annunciate ma degnamente sostituite dal maestro Vittorio Cosma e dai giovani batteristi Paolo Rubboli e Riccardo Marchese.Il concerto di Pistoia inizia con quello che forse è il pezzo più conosciuto del gruppo: sulle note de "La terra dei cachi", brano del 1996 arrivato secondo a Sanremo, le quasi 3000 persone presenti in piazza capiscono che il concerto sarà un vero e proprio regalo ai fan della prima ora. La conferma arriva con l'esecuzione di pezzi storici come "Il vitello dai piedi di balsa", "Urna" e "Servi della gleba".Non manca l'ironia pungente, come le frecciatine ai cantanti che fanno uso di autotune. Ma soprattutto, gli Elio e le Storie Tese si distinguono come musicisti eccezionali, capaci di passare da un genere all'altro come se sfogliassero le pagine di un libro: dal rock al jazz, passando per il prog, fino ad arrivare a una messa laica cantata.Con questo spettacolo, gli Elio e le Storie Tese continuano a fare quello che sanno fare meglio: raccontare il nostro tempo in modo ironico e affascinante con il loro vasto repertorio sempre attualissimo, perché in fondo la mentalità italiana non cambia mai e c’è sempre un buon motivo per scandalizzarsi.