Towed in a Hole, diretto da George Marshall alla fine del 1932 e uscito nelle sale di proiezione nel 1933, è indubbiamente uno dei cortometraggi più popolari interpretati da Stanlio e Ollio. Improvvisatisi venditori ambulanti di pesce, i due riflettono sul fatto che difficilmente in tal modo diverranno ricchi. Un'idea di Stanlio sembra aprire nuove prospettive e, stranamente, Ollio la reputa geniale: acquisteranno una barca e venderanno il pesce da loro stessi pescato, eliminando così la figura del mediatore.
Così, convertiti a una logica imprenditoriale del tipo "dal produttore al consumatore", i due si recano in cerca di un'imbarcazione. Il venditore, l'astuto e consumato attore Billy Gilbert, li convince a comprare un rottame completamente da riparare. Stanlio e Ollio, tuttavia, non si scoraggiano e rimboccatisi le maniche cominciano i lavori. Naturalmente la goffaggine di Stanlio provoca una serie di incidenti di cui Ollio è suo malgrado costretto a fare le spese, finché, giunto all'esasperazione, non decide di chiudere a chiave il compagno in una stanzetta sottocoperta. Inutile dire che l'espediente non risolve nulla e che Stanlio riesce ugualmente a essere dannoso. La vicenda si conclude nel modo più distruttivo possibile: finiti i lavori, i due allocchi, non riuscendo a far scivolare la barca in mare, decidono di issare le vele. Subito sospinta da un bel vento in poppa, l'imbarcazione inizia a muoversi andandosi a schiantare contro l'automobile di Stanlio e Ollio.
Le situazioni comiche, innescate con facilità dalla presenza di un intenso lavoro manuale (notoriamente inadatto alla mancanza di praticità dei due), sono infinite. Ma quello che ci preme sottolineare è come in questa storia Ollio si comporti quasi da padre nei confronti di Stanlio, punendolo con la reclusione sottocoperta o legandolo a una botte per renderlo inoffensivo. Giunge anche a dire, durante un bisticcio, «due uomini adulti che si comportano come due bambini!».