Trattativa, pentito Modeo: “Venivamo avvicinati da persone strane che organizzavano leghe strane"
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 Published On Mar 27, 2021

26 giugno 2015 - Nell'87 in Sicilia e Puglia le organizzazioni criminali avrebbero cercato nuovi referenti politici rispetto alla Dc. E' questo l'argomento che sta emergendo al processo trattativa Stato-mafia dalla deposizione del collaboratore di giustizia Gianfranco Modeo, ex affiliato della mafia pugliese ai vertici di Taranto e provincia. Dopo aver raccontato come nacquero i contatti della famiglia Modeo con i Fidanzati per il traffico di stupefacenti e con altri palermitani prima, negli anni '80, per il contrabbando di sigarette, il pentito si sofferma sui legami che avevano con i politici locali. "Noi abbiamo votato sempre la Dc fino al 1987 - dice Modeo -nel locale eravamo in stretti contatti con l'onorevole Amalfitano che faceva parte della corrente andreottiana". All'onorevole Amalfitano, Gianfranco Modeo avrebbe chiesto di intervenire sul processo dell'omicidio Marotta : "Noi facevamo pressione perchè intervenisse come le altre volte ma tramite il referente Cosimo Di Pinto ci mandò a dire che era impossibile interferire questa volta…si recarono anche a Roma da Andreotti". Dopo il 1987 il gruppo di Modeo non votò più la Dc ma si concentrò su Signorile. Un cambio di orientamento che, come spiegato dal collaboratore di giustizia, interessò anche i palermitani e i catanesi: "I voti dei catanesi passarono a Salvo Andò e i palermitani si concentrarono su Martelli". Su questo fatto, Modeo si confrontò con Nino Madonia, nel carcere di Cuneo: "All'inizio del '91 quando arrivai, lui era già lì - racconta il pentito - si parlava del più e del meno". "Mi disse che erano stati traditi dai patti stretti in passato perchè all'inizio funzionava poi più nessuno voleva intervenire e dei processi erano andati in senso opposto a quelle che erano le aspettative, quindi per dare dimostrazione di come si potevano spostare i banchetti di voto ognuno cercava referenti nuovi…" Ma secondo quanto detto da Modeo, Madonia non era soddisfatto della scelta fatta: "Disse che avevano fatto uno dei tanti errori perchè si è dimostrato tutto il contrario di quello che avevano prospettato".
Nel rispondere alle domande del pm Del Bene, il collaboratore di giustizia spiega anche come furono invitati a partecipare ad una nuova strategia per contrastare la situazione che si stava creando: "Prima delle stragi (Capaci e Via D'Amelio, ndr) mio fratello era detenuto e viene spostato di sezione, perchè dicevano che dava fastidio in sezione ma non era vero, infatti mio fratello si sorprese. Lì mio fratello è stato avvicinato da un signore, Aldo Anghessa, che lo corteggiava e diceva:' guarda che la situazione sta diventando preoccupante, stanno riaprendo di nuovo le isole, Pianosa, Asinara stanno per inserire regime carcere duro e non c'è più l'appoggio dei vecchi politici che fino ad oggi vi hanno potuto agevolare' ". Secondo Anghessa, continua Modeo, "si doveva iniziare a fare attentati sul territorio perchè era l'unico sistema per poter bloccare quello che stava per succedere".
Quando Gianfranco Modeo e l'atro fratello vengono a sapere di questo avvicinamento, però, avrebbero mandato a dire, tramite ambasciatori, al fratello Claudio di: "stare alla larga da questo personaggio".
"Era un periodo strano -aggiunge il collaboratore di giustizia - perchè venivamo avvicinati da persone strane che organizzavano leghe strane".
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