La scuola dei nostri nonni
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 Published On Dec 12, 2023

La scuola italiana al tempo dei nostri nonni.
La scuola è un’istituzione fondamentale per la formazione e l’educazione delle nuove generazioni, ma non è sempre stata come la conosciamo oggi. Se chiediamo ai nostri nonni come era la scuola quando erano bambini, scopriremo che era molto diversa da quella attuale, sia per quanto riguarda gli strumenti, le materie, le modalità di insegnamento, che per il contesto sociale e culturale in cui si svolgeva.
In questo video, cercheremo di ricostruire come era la scuola italiana nella prima metà del Novecento, basandoci sui racconti dei nostri nonni e sui documenti storici disponibili.

Il corredo scolastico.
Oggi i bambini hanno a disposizione una varietà di materiali didattici, come penne, matite, pennarelli, gomme, evidenziatori, quaderni, libri, cartelle, zaini, computer, tablet, ecc. Ma ai tempi dei nostri nonni, il corredo scolastico era molto più semplice e limitato.
I quaderni erano pochi e preziosi, spesso con la copertina nera o di un altro colore scuro, e si scriveva solo con il pennino e l’inchiostro. Il pennino era una piccola lamina di metallo con una punta appuntita, che si inseriva in una penna di legno o di osso. Per scrivere, bisognava intingere il pennino nel calamaio, un piccolo recipiente di vetro o di metallo contenente l’inchiostro, che si trovava sul banco di legno dell’aula scolastica. Scrivere con il pennino non era facile, perché bisognava fare attenzione a non macchiare la carta o le mani, e a non rompere la punta. Per questo motivo, si facevano anche lezioni di calligrafia, per imparare a tracciare le lettere dell’alfabeto con ordine e bellezza.
L’astuccio era di legno, e conteneva una matita, una gomma e qualche pennino di ricambio. A volte, il coperchio dell’astuccio era graduato e serviva anche da righello. I libri erano pochi e costosi, e spesso si usavano quelli dei fratelli o dei cugini più grandi. La cartella era di cartone o di cuoio, e serviva per portare il materiale scolastico da casa a scuola e viceversa.
La vita scolastica.
Oggi l’istruzione è obbligatoria fino a 16 anni, e i bambini hanno il diritto e il dovere di frequentare la scuola. Ma ai tempi dei nostri nonni, non tutti avevano questa possibilità. Molti bambini dovevano aiutare i genitori nelle faccende domestiche o nelle attività lavorative, come l’agricoltura, l’artigianato, il commercio, ecc. Altri dovevano lavorare per contribuire al sostentamento della famiglia, e frequentavano le lezioni serali, se c’erano. Alcuni bambini vivevano in zone isolate o montane, e dovevano percorrere lunghi tratti a piedi o in bicicletta, se ne avevano una, per raggiungere la scuola più vicina.
Le scuole erano meno numerose e meno attrezzate di oggi, e spesso si trovavano in edifici vecchi e fatiscenti, senza riscaldamento, senza bagni, senza luce elettrica. Le aule erano grandi e affollate, e ospitavano anche 40 o 50 alunni, di età e livello diversi. C’era un solo maestro o una sola maestra, che si occupava di insegnare tutte le materie, e che doveva essere molto severo e autoritario per mantenere la disciplina. I metodi di insegnamento erano basati sulla ripetizione, sulla memorizzazione e sul controllo. I compiti erano molti e difficili, e gli errori erano puniti con severità. I castighi potevano essere corporali, come le bacchettate sulle dita, o psicologici, come il cappello d’asino, il grembiule al contrario, il naso contro il muro, le ginocchia sui ceci, ecc. I voti erano espressi in decimi, e chi non raggiungeva la sufficienza doveva ripetere l’anno o abbandonare la scuola.
Le materie scolastiche.
Oggi i bambini studiano molte materie diverse, come italiano, matematica, storia, geografia, scienze, arte, musica, tecnologia, lingue straniere, educazione fisica, ecc. Ma ai tempi dei nostri nonni, le materie erano meno varie e più tradizionali. Le materie principali erano religione, lingua italiana, storia, geografia, aritmetica, geometria e scienze. Si studiavano anche materie come educazione morale e civile, nozioni di diritto e di economia, bella scrittura, disegno, canto e ginnastica. Le materie erano spesso differenziate per sesso: i maschi facevano i lavori manuali, come il legno, il ferro, il giardinaggio, ecc., mentre le femmine facevano i lavori femminili, come il ricamo, il cucito, il pizzo, ecc.
Le classi erano separate per sesso, e i bambini non avevano molte occasioni di socializzare tra loro. Le relazioni tra maestri e alunni erano basate sul rispetto e sulla sottomissione, e non c’era molto spazio per il dialogo e la creatività. La scuola era vista come un luogo di sacrificio e di dovere, e non di piacere e di crescita.

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