Considerata l'importanza di mantenere la glicemia stabile per prevenire le malattie del nostro secolo, rimanendo magri e performanti nella frenesia delle nostre giornate, ho deciso di prendere alla lettera la prescrizione fatta da una collega ad una mia nuova cliente ambulatoriale e testarla su di me. Obiettivo: constatare se con poche calorie si possa davvero tenere sotto controllo la glicemia, ovvero lo zucchero nel sangue.

La prescrizione della collega era la seguente: 30 g di fette biscottate (3 fette) + 30g di marmellata + 125 ml di latte parzialmente scremato.

Certamente una colazione ipocalorica prescritta da chi, evidentemente, sostiene le classiche - e secondo me obsolete - diete restrittive. Ma, al di là delle mie convinzioni, volevo rendermi conto se anche con così poche calorie, ignorando del tutto il fattore "qualità", il livello glicemico dello zucchero nel sangue subisse o meno delle variazioni.

Quindi, prestando il MIO CORPO ALLA SCIENZA, ho misurato la glicemia a digiuno, dopo una ora e dopo due ore, esattamente come si usa nei protocolli ospedalieri per valutare la risposta glicemica/insulinica. Poi, la seconda mattina, ho apportato una variazione alla colazione nel mio METODO ALIMENTARE, inserendo quello che io chiamo ABBINAMENTO PROTEICO, ovvero 100g di ricotta. A quel punto ho (ri)verificato - attraverso i prelievi ematici - se, a dispetto dell'aumentato introito calorico, ci fosse una risposta glicemica e ormonale migliore.

E, come volevasi dimostrare, con la mia soluzione pratica basata sull'evidenza scientifica e qualitativa (e non sugli obsoleti calcoli matematici) il risultato è stato ottimo. Guardatevi il video.

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