Brisighella è un delizioso borgo nell’entroterra romagnolo; Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e tra i Borghi più Belli d’Italia.
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► grazie a ‪@matteopopper22‬ per le bellissime riprese dal drone!

L’abitato è sovrastato da tre pinnacoli, dove svettano la Rocca Manfrediana, il Santuario del Monticino e la Torre dell’Orologio.

Tutto attorno, il luccichio del gesso si alterna al verde rigoglioso della Valle del Lamone, creando un incantevole scenario da cartolina.

Siamo nel Parco Regionale della Vena del Gesso, a pochi chilometri da Faenza verso l’appennino.

Una dolce salita ci conduce in piazza Carducci, con la maestosa Collegiata San Michele Arcangelo, risalente al 1700, che però troviamo chiusa.

La parte bassa dell’abitato è ricca di osterie, variopinte abitazioni, botteghe artigianali e piccoli negozi. Da qui seguiamo le indicazioni per la Rocca Manfrediana salendo le scalette.

Durante l’ascesa facciamo qualche sosta per rifiatare e goderci la straordinaria veduta sulle verdeggianti colline che fanno da cornice alla poderosa fortificazione militare del 1300, edificata della famiglia Manfredi, signori di Faenza.

La Rocca, posizionata su uno dei tre pinnacoli della zona, difendeva e controllava tutta la valle. L’alternarsi delle dominazioni vide l’ampliamento dell’architettura originaria con la costruzione di un grande mastio, dei torroncini e di una nuova cinta muraria.

La struttura, restaurata nel duemilaeotto, è a pianta trapezoidale. Saliamo nella torre manfrediana attraverso la stretta scala a chiocciola.

All’apice percorriamo gli storici camminamenti di ronda, il panorama da qui è estremamente suggestivo!

Arriviamo alla torretta veneziana. All’interno è presente una fedele ricostruzione degli ambienti medievali e rinascimentali dell’epoca.

Dal cortile interno possiamo ammirare il solido fortilizio che poggia sulla pietra di gesso e la caponiera, una lunga galleria a scopo difensivo.

Usciamo direzione Torre dell’Orologio. Una comoda stradina bianca con alti cipressi ci porta fino alla duecentesca torre militare.

Poggia su grandi massi di gesso. Il singolare quadrante conta 6 ore, secondo l’antico sistema orario italiano a 6 ore in vigore fino al 1800 circa.

Scendiamo dunque verso la via degli Asini, una particolare ed originale galleria in mattoni e travi in legno, percorsa anticamente dai soldati durante la ronda di guardia, e successivamente dai birocciai con i loro asini.

La strada è sopraelevata dal corso principale; dietro questi portoni si trovavano i magazzini per il deposito del gesso, o le stalle, mentre le abitazioni si sviluppavano ai piani superiori.

Sotto la Via degli Asini, Piazza Guglielmo Marconi è tappezzata di meravigliosi locali fioriti, pittoreschi palazzi e l’ottocentesco palazzo della Pretura.

Qui entriamo nel Museo Civico grazie al biglietto unico fatto alla Rocca. La struttura museale è intitolata a Giuseppe Ugonia, pittore e litografo faentino.

Il primo piano è completamente dedicato a lui. Circa quattrocento opere, tra litografie, incisioni e acquerelli, donati dalla moglie e testimonianza del profondo affetto per il paese di adozione.

Ci affascina il suo piccolo tavolo in legno, usurato e macchiato, sul quale poggiano sotto una teca di vetro gli strumenti dell’artista, come se si fosse appena alzato per una pausa.

Uscendo dal centro storico ci fermiamo nel Parco Ugonia e delle Rimembranze.

Il Santuario della Madonna del Monticino nel giorno della nostra visita era chiuso, causa frane dovute all’alluvione del maggio 2023.

Ci hanno consigliato di visitare la Pieve di Tho, ad un paio di chilometri dal centro abitato. Si stava svolgendo un matrimonio, sarà per la prossima volta!

Abbiamo in programma di tornare per visitare il Parco Regionale della Vena del Gesso, che ci è sembrato particolarmente interessante.

► indice
00:00 introduzione
00:42 dove si trova
00:52 piazza Carducci
01:22 Rocca
03:24 Torre dell'Orologio
04:07 Via degli Asini
04:45 Piazza Marconi
05:04 Museo Ugonia
06:10 conclusioni

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