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Il calcio milanese è in subbuglio, e al centro della tempesta c'è un nome che non smette di far parlare di sé: Zlatan Ibrahimovic. L'ex bomber svedese, ora in veste di dirigente del Milan, ha scatenato un putiferio con le sue recenti dichiarazioni. Ma cosa si cela dietro le sue parole? È davvero lui il "boss" del Milan, o siamo di fronte a un clamoroso autogol mediatico?

🦁 IBRA SHOCK: "SONO IL BOSS!" MILAN NEL CAOS, TIFOSI FURIOSI 😱

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Il calcio milanese è in subbuglio, e al centro della tempesta c'è un nome che non smette di far parlare di sé: Zlatan Ibrahimovic. L'ex bomber svedese, ora in veste di dirigente del Milan, ha scatenato un putiferio con le sue recenti dichiarazioni. Ma cosa si cela dietro le sue parole? È davvero lui il "boss" del Milan, o siamo di fronte a un clamoroso autogol mediatico?
Tutto è iniziato poco prima del match di Champions League tra Milan e Liverpool, una partita che si è rivelata disastrosa per i rossoneri, sconfitti per 3-1 ad Anfield. Ma ancor prima che il pallone iniziasse a rotolare sul campo, Ibrahimovic aveva già acceso la miccia di una bomba mediatica destinata a esplodere.
Ai microfoni di Sky Sport, lo svedese ha pronunciato frasi che hanno fatto sobbalzare tifosi e addetti ai lavori: "Quando il leone va via, i gattini arrivano; quando il leone torna, i gattini spariscono. Il livello è molto basso, si parla troppo ma io penso solo a lavorare." Un'affermazione che, se poteva essere tollerata quando Ibra era un giocatore in attività, suona ora come una stonatura nel suo nuovo ruolo dirigenziale.
Ma Zlatan non si è fermato qui. Incalzato sul suo ruolo all'interno del club, ha rincarato la dose: "È semplice: comando io, sono il boss e tutti gli altri lavorano per me." Parole che hanno scatenato un vespaio di polemiche, alimentate anche da un botta e risposta con Zvonimir Boban, ex dirigente rossonero presente in studio.
Boban, con un misto di imbarazzo e ironia, ha commentato: "Nessuno l'ha capito per la verità, spero che l'abbia capito tu, perché nessuno ha capito né competenze, né responsabilità e né dove arriva la tua direzione, la parte tecnica, i giocatori, le scelte dell'allenatore." Una frecciatina che non è passata inosservata e che ha messo in luce le tensioni latenti all'interno dell'ambiente milanista.
La reazione dei tifosi non si è fatta attendere. Sui social network si è scatenata una vera e propria bufera. Molti supporter rossoneri, un tempo pronti a difendere a spada tratta il loro beniamino, ora sembrano aver perso la pazienza. "Ibrahimovic è davvero fuori di sé, anche io come Boban non ho ancora capito un cavolo del suo ruolo: mi dite cosa fa e che carica ricopre?" si chiede un tifoso su Twitter. Un altro aggiunge: "Ma ve l'immaginate un Zanetti o un Maldini dire cose simili?"
Il confronto con altre figure storiche del calcio italiano non fa che acuire il senso di disagio. L'immagine di Ibrahimovic sembra sempre più distante da quella compostezza e professionalità che ci si aspetterebbe da un dirigente di alto livello. "Per fare il dirigente ci vuole serietà," tuona un altro tifoso, mentre c'è chi va oltre: "Ibra è il boss a suo dire. Allora si prendesse la responsabilità di questo scempio."
Ma le critiche non si fermano qui. Molti puntano il dito contro la gestione complessiva del club da quando Ibrahimovic ha assunto il suo nuovo ruolo. "Intanto da quando c'è Ibra al Milan abbiamo avuto il caos con l'addio di Maldini, la figura di Pioli che non contava nulla e ora anche quella di Fonseca che vale meno di zero dal principio. Per non dimenticare l'ammutinamento di Leao e Theo Hernandez," elenca un tifoso, tracciando un quadro a tinte fosche della situazione rossonera.
Il riferimento all'ammutinamento di due pilastri della squadra come Leao e Theo Hernandez getta ulteriori ombre sulla capacità di Ibrahimovic di gestire lo spogliatoio da una posizione dirigenziale. Se prima la sua presenza in campo poteva essere un catalizzatore positivo, ora sembra diventata un elemento di disturbo.