DIGA DEL MOLATO - la costruzione 1921 - 1928
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 Published On Aug 5, 2017

Filmato storico dell'impresa di costruzioni FILIPPA che rappresenta le diverse fasi di realizzazione sino alla visita del primo ministro Benito Mussolini

Il progetto fu redatto nel 1920 dall’Ing. Augusto Ballerio, che ne curò la Direzione Generale della costruzione, affiancato dai consulenti Prof. Ing. Arturo Danusso per la parte statica e dal Dott.Ing. Claudio Segrè per la parte geologica. Impresa Costruttrice fu l’Impresa Bonomi, Marinoni e Cavallazzi, dal 1921 al 1923; l’Impresa Riccardo Filippa di Torino dal 1923 al 1928

La Diga del Molato, situata in quella parte della Provincia di Piacenza dove la Val Tidone si apre verso la Pianura Padana, fa da sbarramento al torrente Tidone stesso, dando luogo al bacino di compensazione noto come Lago di Trebecco.

La Diga del Molato di grandioso non ha solo l’aspetto: tutta l’opera è stata condotta in modo grandioso, attraverso un sincretismo ingegneristico-storico-geografico di molteplici aspetti soprattutto tecnici ma anche sociali ed economici, che si sono delineati negli anni della sua ideazione in poi. La Diga del Molato è, infatti, frutto del particolarissimo momento storico in cui è sorta, quello del Fascismo, e della prima modernizzazione, epoca buia della politica italiana, ma molto feconda per lo sviluppo delle grandi costruzioni e delle infrastrutture nella Penisola: Essa è quindi anche il risultato delle risorse materiali ed umane di cui si disponeva in tale contesto spazio-temporale, delle caratteristiche fisiche e geologiche della Val Tidone, nonché del background di conoscenze raggiunte dall’Ingegneria Idraulica e dall’Ingegneria Strutturale negli anni della sua costruzione. La conformazione e l’aspetto attuale della Diga sono stati in buona parte determinati dalle vicende storiche che hanno influenzato il suo esercizio.

E’ una diga a gravità alleggerita, caratterizzata dalla presenza di imponenti speroni, tra i quali si sviluppano, e nei quali si impostano, voltine a tutta altezza atte a supportare la spinta dell’acqua. La facciata verso valle, caratterizzata da una sequenza di immensi vuoti, interrotti da archi in successione, risulta così altamente monumentale, ma mai eccessiva; la Diga anzi, si inserisce nel contesto vallivo con grande armonia e naturalezza, quasi fosse un’appendice spontanea delle cime appenniniche che la ospitano.

L’iter progettuale e realizzativo della Diga del Molato fu lungo e complesso: dal momento in cui venne proposta, essa rimase un progetto astratto fino al 1912, a causa dello scarso supporto politico ed economico prospettato dallo Stato.

Con l’avvento della prima guerra mondiale il progetto venne abbandonato per poi essere ripreso nel 1920, quando vennero emanate le prime leggi a favore dello sviluppo del settore delle costruzioni funzionali all’agricoltura in quanto dedicate allo stivaggio ed alla regimazione delle acque.

La costruzione ebbe poi un’improvvisa accelerazione tra il 1921 ed il 1928, in concomitanza con l’ascesa al potere del Fascismo e con gli incentivi offerti per lo sviluppo del settore delle grandi costruzioni infrastrutturali.

I lavori per la realizzazione della Diga terminarono nel 1928, anno in cui l’opera venne inaugurata e messa in funzione, con la partecipazione dell’allora Capo del Governo, Benito Mussolini.

Grazie all’emanazione della Legge Mussolini, iniziò un periodo di grande crescita per il settore dei sistemi infrastrutturali nelle zone agricole. Tra i vari tipi di interventi previsti dalla Legge sulla Bonifica Integrale, riscosse grande fortuna la realizzazione delle opere di sbarramento fluviale: esse infatti, permettevano contemporaneamente l’approvvigionamento idrico delle zone agricole e la produzione di energia elettrica, utile soprattutto nello sviluppo del settore industriale.

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