Polifemo e gli altri i tesori dell'arte salvata
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 Published On Mar 13, 2023

#gediwatch #arte #artesalvata

Estratte dalle viscere della terra dove erano custodite da secoli e millenni dalle mani dei tombaroli. Arrivate dall'altra parte del mondo grazie ai canali illegali del mercato dell'arte rubata. Talvolta perfino esposte in importanti musei internazionali. E dopo decenni recuperate dall'Italia grazie alle attività dei Carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale oppure dagli agenti della Guardia di Finanza. Sono le opere d'arte che adesso avranno una nuova casa a Roma, il Museo dell'Arte Salvata. "In un certo senso è anche il Museo dell'Arte Ferita', perché quando un oggetto viene rimosso dal suo contesto dai tombaroli perde parte del proprio valore scientifico e artistico", spiega Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano di cui quello dell'Arte Salvata fa parte. Fino al 16 ottobre resteranno esposte opere d'arte risalenti agli etruschi, agli antichi romani e ai popoli della Magna Grecia, ma l'esposizione vedrà alternare nel tempo reperti provenienti da recuperi diversi, dando così la possibilità di spaziare attraverso tutte le epoche della storia. "I tombaroli purtroppo esistono ancora in tutto il mondo, soprattutto nelle zone di guerra - conclude Verger -. Per questo l'idea del Museo dell'Arte Salvata può essere esportata e l'Italia può diventare il modello per un nuovo tipo di museo originale".

Il servizio è stato pubblicato su Gedi Watch, il magazine digitale del Gruppo Gedi: ogni settimana il racconto di attualità e personaggi dei territori, nei reportage esclusivi firmati dai nostri videomaker. Puoi trovare tutte le puntate qui: www.gediwatch.it

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