#cambiolavoro #cambiocarriera #benefits

✔️É stata pubblicata 48 ore fa l'edizione aggiornata 2024 dell'l’Employer Brand Research di Randstad: una ricerca, alla quale è stato sottoposto un campione di oltre 6.700 rispondenti italiani che fotografa lo stato dell'arte sull'attrattività delle aziende nel nostro Paese dal punto di vista di chi cerca opportunità professionali e/o abita le organizzazioni aziendali.

Spulciamo insieme alcuni dati interessanti.

1) Cosa cercano i potenziali dipendenti?
I drivers più importanti nella scelta di un datore di lavoro:
👉 equilibrio lavoro-vita privata per il 62% degli intervistati;
👉 atmosfera di lavoro piacevole 60%;
👉 retribuzione e benefits interessanti 57%;
👉 sicurezza del posto di lavoro 51%;
👉 progressione di carriera 49%;
questi primi cinque fattori sono prevalentemente ricercati da professionisti di sesso femminile.

Altre voci:
👉 equità (nuova voce) 48.7%
👉 formazione 42.5%
👉 solidità finanziaria 41.0%
👉 possibilità di lavorare da remoto 33.0%
👉 ottima reputazione 27.0%
👉 contenuto del lavoro interessante 26.0%
👉 attenzione ai temi ambientali 25.5%
👉 management di valore 25.2%
👉 azienda situata in posizione comoda da raggiungere 15.7%

2) Una #retribuzione troppo bassa rimane la motivazione principale per cercare un nuovo impiego. Questo vale in particolare per le donne (45%) e per coloro che hanno un livello di istruzione medio o basso (42% in media), che attribuiscono a questo aspetto una priorità maggiore rispetto agli altri.

Al contrario, le persone con un livello di istruzione più elevato sono l'unico gruppo demografico in cui l'equilibrio tra vita professionale e vita privata è al primo posto tra le motivazioni che spingono a lasciare il lavoro.
Tuttavia, si tratta di una motivazione forte anche per le generazioni più giovani (37% in media).

3) LinkedIn si conferma il canale privilegiato per attività di #jobscouting soprattutto nel caso di #cambiocarriera; seguito, al secondo posto, dal passaparola.

4) L’80% dei dipendenti sottolinea l’importanza della #riqualificazione; solo il 47% ritiene che gli vengano offerte opportunità di crescita. Questo significa che l’offerta attuale non soddisfa a sufficienza le esigenze della forza lavoro.

5) Oltre la metà dei lavoratori prevede che l'IA avrà almeno un certo impatto sul proprio lavoro.
Questa percentuale sale al 90% tra le persone che già utilizzano regolarmente l'IA. L'impatto dell'IA è decisamente positivo, soprattutto tra le persone con un livello di istruzione medio/alto (48% in media).

6) I dipendenti italiani valutano in modo negativo il loro attuale datore di lavoro in termini di #equità, con meno della metà dei lavoratori che ritiene che le proprie aspettative siano soddisfatte nelle varie dichiarazioni.
Le donne sono anche più critiche su questioni come la parità retributiva rispetto agli uomini (35% contro 41%) e l'equità nelle assunzioni (35% contro 42%).
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Buona visione😊
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