Cupido scherza ... e spazza (1972)
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 Published On Sep 23, 2013

Cupido scherza.... e spazza è una farsa umoristica in un atto scritta da Peppino De Filippo e rappresentata per la prima volta al teatro Kursaal di Napoli (l'attuale cinema Filangieri) nel 1931, lo stesso anno in cui nacque il teatro Umoristico I De Filippo. L'azione si svolge a Napoli nel 1930 in un basso, in uno dei tanti vicoli della città. La farsa in vernacolo è movimentata e vivace, piena di colpi di scena costruiti ad arte. Peppino padroneggia vestendo la divisa da spazzino onesto, con qualche difetto di pronuncia di chiaro effetto comico. Esilaranti i momenti in cui Vincenzo descrive la sua premiazione e quelli dello scontro finale con Pascuttella enfatizzati dall'uso del dialetto e dalla prorompente gestualità fisica dei personaggi che ne fanno da cornice. Per la versione trasmessa dalla RAi nel 1972, Peppino De Filippo curò la direzione artistica mentre la regia fu di Romolo Siena, un'icona della TV pionieristica di quei tempi.

Cast artistico principale:
Angela Pagano: Rosina
Luigi De Filippo: Salvatore
Dolores Palumbo: Donna Stella
Gennaro Di Napoli: Pascuttella
Nuccia Fumo: la "Diavola"
Peppino De Filippo: Vincenzo Esposito
Nino Di Napoli: Gennarino
Mario Castellani: Don Ferdinando
Luigi Uzzo: Carmine
Gigi Reder: Nicola La Croce
Dante Maggio: Don Giovanni

Trama:
Si racconta la storia di Vincenzo, uno spazzino premiato dal direttore della nettezza urbana per aver restituito una busta contenente molti soldi trovata per strada. La moglie Donna Stella, accetta la corte di Pascuttella, caporale dei netturbini e sua prima fiamma, mentre Rosina, la nipote non ricambia l'amore di Salvatore che trova troppo ignorante ed invadente. Il giovane, respinto, si vendica rivelando la tresca della moglie a Vincenzo. Pascuttella gli spiega che si tratta di un amore "plutonico", ma quando sta per convincerlo, entra in scena un suo vecchio creditore che lo picchia e lo minaccia con il martello. Vincenzo lo disarma e il creditore va via. Quando la gente del vicolo entra in casa, trova Vincenzo con il martello in mano e Pascuttella a terra malconcio. Farà quindi credere di averlo malmenato per aver insidiato la moglie, salvaguardando così il suo onore.

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