Bulbophyllum Hirundinis in fiore da qualche mese e continua a fare boccioli - Dom Helder Camara
Orchideria di Morosolo Orchideria di Morosolo
38.2K subscribers
492 views
80

 Published On Oct 16, 2024

Bulbophyllum (ora Cirrhopetalum) hirundinis stupisce per la fioritura, è da agosto che sono in fiore e ancora fanno boccioli, è originario del Vietnam, è una miniatura da clima temperato e luce medio-bassa, la fioritura è veramente molto lunga, l'infiorescenza ad 'ombrello' raggruppa diversi fiori, ognuno termina con 2 punte come la coda delle rondini, da cui il nome.

Finora son state ritirate le piante da caldo, presto toccherà a quelle da temperato fresco e cominceranno i problemi perchè lo spazio è quello ma quando si ritirano le piante ci si accorge che le piante in estate sono cresciute e invece lo spazio no e qui si scopre l'ingegno degli appassionati che si inventano artifizi, scaffalature ecc, o chi pensa di dar via le piante più ingombranti.
Piccolo suggerimento: le miniature hanno anche il vantaggio di occupare poco spazio, questa frase è di un grande orchidofilo di Forlì: "Dove abita una grande Cattleya trovano casa 100 miniature!" bellissima frase!
questa invece è del libro ORCHIDEE, STORIE & PERSONAGGI 4° edizione (in realtà l'ho copiata da Franco Pupulin): Solitamente (è successo anche a me) i neofiti sono attratti dai grandi e sgargianti fiori delle monofoliate e in genere dalle orchidee con i fiori più grandi e appariscenti, poi man mano che aumentano le conoscenze e la collezione il gusto si raffina e si cominciano ad apprezzare i fiori non in base alle dimensioni, ma piuttosto per l’emozione che trasmettono, fiori magari più piccoli ma molto aggraziati e delicatamente raffinati.
Succede spesso che i nuovi orchidofili comincino col collezionare Cymbidium, Cattleya monofoliate e altre piante di grandi dimensioni, col risultato di trovarsi poi con piante ingombranti che col passare del tempo occupano sempre più spazio nella collezione, ma sempre meno spazio nel cuore del collezionista.

-Dom Helder Camara.
Da ragazzo mi piaceva molto disegnare ma a Varese non c'erano scuole di disegno così mio padre mi mandò a scuola di geometra, disse: "Così disegni le case!" e mi iscrisse all scuola serale, avevo già finito il servizio militare per cui penso nel 1968, arrivato a scuola un compagno mi disse: "Andiamo a sentire Dom Helder Camara al palazzetto dello sport", chiesi: "Ma chi è?" mi rispose che era un vescovo brasiliano sopranominato "il vescovo rosso"", mi convinse e così quella sera bigiammo la scuola per andare a sentire il vescovo rosso, arrivati al palazzetto rimasi stupito da quanta gente c'era per sentire questo vescovo di cui non avevo mai sentito parlare, il palazzetto era strapieno di gente entusiasta del vescovo, era piccolini e mingherlino e fece un lungo discorso sulla povertà, in particola ricordo che disse che quando fu fatto vescovo di Recife nella suntuosa casa vescovile ospitava tutti i derelitti e senza tetto a lui bastavano 2 stanzette, faceva l'orto ma non usava veleni per i parassiti, perchè anche loro sono creature di dio, disse. "l'importante è che lascino qualcosa anche per me" Ripensandoci ora io faccio stragi di afidi, cocciniglie, tripidi ecc, sono vegano ma non mi faccio problemi per gli insetti parassiti:
Anche da vescovo portava sul petto un crodìcifisso di legno.

Questa è una famosa frase di Dom Helder Camara: "Quando do da mangiare a un povero mi chiamano santo, ma quando chiedo perché i poveri non hanno cibo, allora mi chiamano comunista”.

dal web: Hélder Pessoa Câmara nasce a Fortaleza, nel Nord-est brasiliano il 7 febbraio 1909, undicesimo di tredici figli, e muore il 27 agosto del 1999 a Recife, dove è stato vescovo per oltre vent’anni. E’ universalmente noto come una delle più grandi e significative figure cattoliche del 900. Il Sunday Times lo definì “l’uomo più influente dell’America Latina dopo Fidel Castro”.
Fu tra i protagonisti del Concilio, e, pur rimanendo dietro le quinte, ispirò gruppi di lavoro su temi come l’ecumenismo e la povertà, a partire dalla Chiesa, per fare in modo nel Concilio che fosse percorsa fino in fondo la strada del rinnovamento.
L’amore speciale per i poveri e il suo grande impegno contro la miseria e l’ingiustizia sociale lo portarono non solo all’aiuto ai miserabili delle “favelas” ma anche a denunciare con passione, in tutto il mondo, le situazioni di iniquità fra i ricchi e i poveri e a portare, alla speranza dei giovani in particolare, il suo messaggio profetico di pace e giustizia.

show more

Share/Embed