Le e403 mi portano a Roma con l'ICN 770. Lunga vita (speriamo) ai treni notturni!
Alessio Vicario Alessio Vicario
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 Published On Sep 3, 2023

Nuovo viaggio con un intercity notte da Udine a Roma Termini; il motivo, questa volta, è la mostra "L'Italia è un desiderio" un'esposizione di 600 fotografie che raccontano il nostro Paese dal 1842 al 2022, una coinvolgente immersione fotografica in un Paese contraddittorio ma che tanto ha da raccontare per chi, con attenzione, lo indaga dal mirino di una macchina fotografica, concentrandosi sul necessario ed escludendo il superfluo. L'ICN 770 arriva puntuale a Udine, da Trieste, e puntuale rimane fino a Bologna Centrale. La - lenta- linea Udine-Venezia dà l'occasione di guardare cosa succede attraverso il finestrino, nelle stazioni, nel treno vicino, sulla banchina affianco. Il viaggiare in treno ha questo di bello, che nessun altro mezzo di trasporto ha: la visione laterale delle cose, da un altro punto di vista che non sia sempre e solo quello frontale. Dalla app di Trenitalia vediamo che parte regolarmente da Bologna ma accumula una quarantina di minuti di ritardo dopo Terni, minuti che la coppia di e403 recupera senza problemi portandoci a Termini in orario, alle 7,20 (di solito arriva alle 6,35, ma questa volta, non so il perchè, arriva circa un'oretta più tardi). Dopo la colazione, un po' essenziale questa volta, a bordo treno, un'altra colazione nella terrazza panoramica di Termini e poi una camminata di una ventina di minuti fino alle Scuderie del Quirinale, dove la mostra, ancora chiusa, mi dà l'occasione di bere un altro caffè vicino ai Fori Imperiali. All'uscita della mostra i gradi sono 39, fa decisamente caldo, meglio andare in casa al fresco, sacrificando una passeggiata nel periodo più bello in cui visitare Roma, in agosto, quando, assente il traffico lavorativo, si può godere al meglio la Città Eterna semivuota, riempita solo dai turisti a piedi. Giornata passata serenamente e verso sera, dopo una cenetta in osteria, sono di nuovo a Termini, in via Marsala, da dove si può tranquillamente accedere ai binari evitando di rimanere bloccati ai fornelli dell'atrio centrale, che non consentono l'ingresso prima di 40 minuti dalla partenza del treno....Quindi ne approfitto per un po' di trainspotting nelle lunghe banchine, cercando qualche inquadratura un po' diversa. Frecce, Italo, regionali, navette per l'aeroporto, ICN per la Sicilia fino alle 22, quando sul binario 3 viene posizionato il treno del ritorno, il 774 Roma Termini-Trieste Centrale. Mi sistemo in cabina singola de Luxe (come all'andata, ormai l'età mi fa preferire questo tipo di viaggio...) e, con qualche minuto di ritardo, lasciamo Termini per il viaggio di ritorno. Filmom giusto la partenza, anche se il controllore, come anche all'andata, bussa proprio mentre il treno sta partendo...pazienza...Apro un libro, leggo fino a Terni, poi chiudo. Al mattino mi sveglio verso le 6,45, il capotreno se ne accorge e mi porta una ricca colazione, che consumo a Casarsa, in compagnia, fuori dal finestrino, della 940 047, qui accantonata da anni ed ancora in attesa di un po' di affetto che tarda ad arrivare. Ancora una mezz'oretta di viaggio e siamo in leggero anticipo ad Udine, in orario. Passeggiata fino in centro in una città ancora sonnecchiante, dove una bella luce quasi metafisica crea parecchi spunti fotografici.
Ultima noterella: questa volta ho provato a documentare il viaggio solo con il cellulare, ma è una modalità da non ripetere, meglio tornare alla mirrorless: obiettivo e diaframma giusti creano inquadrature che con il telefono sono impossibili. Però è anche l'unica videocamera che si riesce ad infilare nella piccola apertura dei vasistas, ma mi sa che, nel progetto dei nuovi treni notte, sparirà anche quella. Saranno belli ma sigillati.
Come sempre critiche e suggerimenti sono i benvenuti!

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