Il 6 aprile 2009 alle ore 3e32 si verificò una scossa terremoto di magnitudo 6,3 che sprigionò tutta la sua potenza a L'Aquila e nei centri abitati vicini. Una catastrofe che colse nel sonno migliaia di persone (molti non fecero in tempo ad accorgersi del pericolo ed a fuggire in strada) radendo al suolo case, monumenti, edifici storici, ospedali, università. La "Casa dello Studente" diventerà uno dei simboli del sisma, con le sue otto vittime.
Ad evento concluso il bilancio definitivo fu di 309 vittime, 1600 feriti, circa 80000 sfollati (di cui 13000 universitari fuori sede) e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati.
Tra i centri limitrofi minori fortemente colpiti ci furono Onna (completamente rasa al suolo), Paganica, Tempera, San Gregorio, Villa Sant'Angelo, Roio, Fossa e Castelnuovo.
Alla luce dei danni e delle vittime il sisma dell'Aquila è risultato il 5º terremoto più distruttivo in Italia in epoca moderna dopo quelli di Messina (1908), di Avezzano (1915), dell'Irpinia (1980) e del Friuli (1976)