Milan Campione d'Italia 1992-93 - Gli uomini dello Scudetto - Franco Zuccalà
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 Published On Dec 27, 2014

Dopo lo scudetto dei record del 1992 il Milan cambia volto: durante la campagna acquisti estiva arrivano in società calciatori del calibro di Jean Pierre Papin, Zvonimir Boban, Dejan Savicevic, Stefano Eranio e Gianluigi Lentini, vero tormentone del calcio-mercato, strappato al Torino.

D'altra parte c'è da annoverare l'addio al calcio giocato di Carlo Ancelotti, punto fermo del centrocampo.

Nel 1992-1993 prosegue la marcia trionfale del Milan di Capello, capace di prolungare la striscia di partite senza sconfitte fino a 58 incontri e di mettere in bacheca il 13° alloro nazionale, il secondo consecutivo.

Ripetendo il cammino travolgente del precedente torneo, gli uomini di Fabio Capello vanno subito in testa e non si fanno più raggiungere.

Dopo 13 giornate, il Milan perde van Basten a causa dei persistenti problemi fisici. Operato in Belgio all'indomani della quadripletta contro il Göteborg, il cigno di Utrecht rientrerà in campo solo 5 mesi più tardi.

Laureatisi campione d'inverno, i rossoneri subiscono nel finale di torneo un risveglio dell'Inter, ma chiudono al comando con una giornata d'anticipo.

In campo continentale il Diavolo si conferma squadra di vertice vincendo 10 partite su 10, segnando 23 reti e subendone una sola.

Nella finale di Monaco di Baviera i favori del pronostico sono per i ragazzi di Capello, che affrontano i francesi dell'Olympique Marsiglia.

Contro le previsioni sono i transalpini a sollevare il trofeo grazie all'1-0, vanificando così l'ottimo cammino in Champions stabilito dal Milan prima di quella partita.

Il match segnerà l'ultima apparizione su un campo di calcio del grande van Basten.

Poco meno di tredici anni più tardi, nel gennaio 2006, in una confessione alla stampa francese Jean Jacques Eydelie, ex centrocampista dell'Olympique Marsiglia campione d'Europa nel 1993, rivela che la squadra transalpina avrebbe usato sostanze dopanti prima della finale contro il Milan.

Alla dichiarazione, seguita da smentite e querele da parte degli ex dirigenti e degli ex calciatori dell'Olympique, fa seguito un vespaio di polemiche nonché l'ipotesi della revoca del trofeo al Marsiglia e della sua consegna al Milan, evento poi non verificatosi.

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