Published On Feb 11, 2020
La storia degli oltre seicentomila internati militari deportati nei lager nazisti, che dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 rifiutarono di continuare a combattere con la Germania nazista e di aderire alla Repubblica sociale, è un pezzo di noi che non va dimenticato. Enrico Malacalza ci ha provato per una vita a dimenticare, senza riuscirci. Non ha mai raccontato apertamente cosa fosse il campo di concentramento, fino a quando non è riuscito a guardare in faccia le torture subite e le umiliazioni provate, scegliendo di spiegare che la guerra non è mai giusta, l’orrore è dietro l’angolo perché ce lo portiamo dentro e la sofferenza vissuta dalla generazione degli anni Venti non può essere svuotata di senso o di valore. Enrico oggi ha 97 anni. Chiede a tutti noi di ascoltare 17 minuti che riassumono i due anni del trauma che ancora gli lascia tutti i segni addosso. Si è sforzato per realizzare questa intervista, ha pianto molto. Nella speranza che nessuno dimentichi mai una generazione di giovani trattati come morti.
A cura di Elisa Malacalza (testi), Thomas Trenchi (voce e montaggio) e Francesco De Stefano (immagini).