"Sumus in via". Un Maestro va in pensione, ma resta un Maestro - Riccardo Muti Maestro ai Maestri 2
Marcello Giuliano Marcello Giuliano
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 Published On Jun 18, 2024

"Sumus in via". Un Maestro va in pensione, ma resta un Maestro - Riccardo Muti Maestro ai Maestri 2.
Un conto dirigere un'orchestra, insegnare una professione, anche se artistica, ed un conto insegnare a dei bambini. Ma checché si dica delle ormai cosi tanto aborrite "lezioni frontali", l'in-segnante, da in-segnare, è "colui che lascia un segno". Certo, ci sono delle lezioni frontali che rischiano di lasciare "un brutto segno", di graffiare o di annoiare e di fare odiare la scuola, la cultura, il sapere e il gusto del vero, del buono e del santo. Ma non perché esistono genitori capaci di fare del male ai loro figli, penseremmo di eliminare i genitori. Così non possiamo eliminare l'in-segnante. L'in-segnante, come il genitore, genera lasciando un segno. Indica una strada se ciò che comunica è il frutto, vissuto anche in quel momento, che sta sperimentando come vita, scoperta, entusiasmo (etimologicamente, avere dentro un dio che urge, come avveniva a Soscrate, citato spesso per la sua arte maieutica, a volte anche a sproposito, fino a negare il senso dell'insegnamento).
Anche la psicologia, in diverse sue scuole, ha sottolineato l'importanza di dare ai bambini la sicurezza di una strada, dell'instradare. I nostri bambini impareranno a percorrere la propria strada se il loro Maestro avrà percorso la propria.
Riccardo Muti qui ci mostra come lui è con i suoi allievi: un artista tra persone chiamate ad essere artisti, Maestri che si muovono tra note, espressioni, suoni, echi, ricordi, tornado con il cuore a sé verso l'oltre. L'artista ritorna con la memoria al cuore anticamente pensato come la sua naturale sede. Psicologicamente, sappiamo che tutte le emozioni, sempre cariche di ricordi, proprio al cuore tornano, fisico e spirituale. Nella sua interiorità, suggeritaci anche dalla collocazione fisica nel corpo, esso sente il profondo nesso tra il prima e il poi e il filo del tempo, come il filo di Arianna. Esso scopre il senso, come accadde a Dante e come l'Amico Franco Nembrini non cessa di ricordare a Genitori, Insegnanti ed Alunni, citando quel Canto 17 del Purgatorio:

Tu lascerai ogne cosa diletta
più caramente; e questo è quello strale
che l’arco de lo essilio pria saetta. 57

Tu proverai sì come sa di sale
lo pane altrui, e come è duro calle
lo scendere e 'l salir per l'altrui scale 60

Il risultato non sarà tristezza, ma ritrovata gioia e speranza, cui Nembrini allude, titolando l'ultimo suo libro così cantando: "Uscimmo a riveder le stelle".
Vedi articolo su Libertà e Persona: UN MAESTRO VA IN PENSIONE MA NON SMETTE DI INSEGNARE https://www.libertaepersona.org/wordp...

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