Renato Rascel _ 1949 _ scolaro ma non troppo _ Tributo _ Giulio Cesare e Napoleone
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 Published On Oct 5, 2023

Rascel Giulio Cesare e Napoleone.
Il 1952 è per lui l'anno della svolta, poiché interpreta per la regia di Alberto Lattuada il film Il cappotto, tratto dal racconto di Nikolaj Gogol'. In questa pellicola, per la prima volta, Rascel interpreta un ruolo drammatico, dimostrando di essere un attore completo. La sua interpretazione gli frutterà l'ambito riconoscimento del Nastro d'argento. Sempre nello stesso anno, il 15 dicembre esordisce al Teatro Sistina di Roma con Attanasio cavallo vanesio, che sarà la prima delle "favole musicali" scritte appositamente per lui da Garinei e Giovannini, a cui faranno seguito nel 1953 Alvaro piuttosto corsaro e nel 1954 Tobia, candida spia.
Durante gli anni cinquanta Rascel gira diversi film, interpretando spesso il personaggio dell'antieroe timido e impacciato che alla fine riesce quasi sempre a trovare la felicità e l'amore. Sono di questo periodo pellicole come Amor non ho... però... però, dove recita insieme a Gina Lollobrigida; Figaro qua, Figaro là, dove riesce quasi a rubare la scena a Totò, e altri titoli come Napoleone, dove ha come "spalla" Raimondo Vianello nelle vesti del generale Cambronne; Io sono il Capataz, insieme a Silvana Pampanini, e Il bandolero stanco, che lo vede contrapposto al corpulento Tino Buazzelli.
La perfetta dizione e le qualità interpretative di Rascel gli fruttano l'esordio come attore radiofonico nel 1952 con una riduzione radiofonica delle Avventure del Barone di Münchhausen, andata in onda il 14 aprile di quell'anno. Nel successivo settembre, Rascel torna di nuovo alla radio con Una domanda di matrimonio, tratta da un testo di Anton Čechov, in cui interpreta la parte di Lomov. La garbata voce di Renato Rascel nel tempo diventerà una presenza regolare nei programmi radiofonici, sia in quelli di intrattenimento sia in quelli di prosa, contribuendo in maniera rilevante alla sua popolarità.
Nel 1953 Rascel si cimenta inoltre per la prima (e unica) volta con la regia cinematografica, dirigendo sé stesso, insieme a Valentina Cortese e a Paolo Stoppa, ne La passeggiata, un film ancora tratto da un racconto di Gogol (La prospettiva Nevskij del 1835), che non riuscì a ripetere il successo del Cappotto, probabilmente a causa della trama, un po' troppo audace per l'epoca, che raccontava la storia di un timido istitutore di collegio, il quale si innamora di una prostituta, suscitando scandalo.

Il personaggio di Renato Rascel, oltre al successo nel teatro di rivista, aveva attirato l'attenzione di scrittori come Cesare Zavattini e Vittorio Metz, che scrive per lui il soggetto e la sceneggiatura del suo primo film. Nel 1942 hanno quindi inizio le riprese del film che doveva intitolarsi Un manoscritto in bottiglia, ma durante la lavorazione Rascel conosce l'attrice Tina De Mola, della quale si innamora, e scrive per lei la canzone Pazzo d'amore, che diventerà la colonna sonora e il titolo del film, diretto da Giacomo Gentilomo. Il 19 luglio 1943 Rascel e Tina De Mola si sposano, ma pochi mesi dopo, in seguito alla caduta del fascismo e all'occupazione di Roma da parte dei nazisti, Rascel e la moglie, invisi alle autorità occupanti, sono costretti a nascondersi, trovando rifugio in Vaticano. In seguito Rascel manifesterà la propria gratitudine per il suo salvataggio collaborando con la sezione propaganda e stampa della DC e partecipando al film di propaganda Ho scelto l'amore.
Attore cantante ballerino.

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