Navegante (Tango) - Carlos Di Sarli canta Roberto Rufino (1943-08-05)
Vincenzo Marino Tango DJ Vincenzo Marino Tango DJ
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 Published On Jun 7, 2024

Navegante (Vito Dumas), tango del 1943 con traduzione del testo in italiano
Música: Jaime Yanin
Letra: José Horacio Staffolani

Trasferimento digitale da shellac originale a cura di Alessandro Grillo:    / @axeltangoclub  


Vito Dumas, navigatore solitario

Tra i molti dedicati al mare, c'è un tango inciso nel 1943 da Carlos Di Sarli per la voce di Roberto Rufino, Navegante (Vito Dumas). La letra fu scritta da José Horacio Staffolani, autore anche delle parole del conosciutissimo Ventarrón e di Taconeando.
La letra inizia con una scena di tripudio: tutta Buenos Aires si accalca al porto per salutare il ritorno del navigatore solitario Vito Dumas, che aveva compiuto il giro del mondo in solitaria su una piccola barca a vela lungo la rotta dei '40 Ruggenti', tra il 40º e il 50º parallelo dell'emisfero medidionale. Dumas era partito da Buenos Aires nel giugno del 1942 e vi fece ritorno nell'agosto del 1943.
La curiosità si fa più grande, di conoscere meglio Vito Dumas e la sua storia: egli ha scritto dei racconti biografici, che rintraccio in biblioteca e che divoro. Ci sono anche le testimonianze dei cinegiornali d'epoca accessibili in rete, diversi doumentari: quello che il tango racconta con le parole è esattamente quello che si vide il giorno del ritorno di Dumas a Buenos Aires, il giorno della gloria internazionale per il navigatore solitario e per l'Argentina intera.
Dumas fu sempre uno spirito libero, sportivo, che amava il cimento, la sfida contro i propri limiti. Ebbe anche fasi in cui tentò di fermarsi, stare, costruire. Ma lo spirito non si poteva domare. Spicca, tra le sue imprese, questo giro del mondo in solitaria, in barca a vela: 21.000 miglia, 274 giorni, solo con strumentazione meccanica. Questo viaggio lo fece conoscere in tutto il mondo e, attraverso di lui, l'Argentina cavalcò anche per mare quel sogno di sviluppo economico e sociale che caratterizzò tutta l'epoca, testimoniato anche dal successo del tango prodotto durante la cosiddetta 'década de oro' o 'época de oro'.
Vito Dumas volle portare lustro alla sua patria facendo ciò che sapeva fare meglio: sfidare i propri limiti in una impresa memorabile.
L'eroe romantico, solitario, d'altri tempi, era anche un personaggio perfetto a cui dedicare un tango, e Staffolani evoca, nella letra, tutti gli elementi chiave per fermare nel tempo il ricordo della sua impresa: il mare, la lotta, le stelle, il limite del mondo, l'abisso, la solitudine, la Croce del Sud, infine il ritorno.
In conclusione al suo racconto del viaggio per i mari australi, Dumas scrive questa preghiera: “Dio, diffondi questa pace e guida verso i porti del mondo tutti i marinai che navigano orfani sull’immensità dei mari”. E se il mare è una grande metafora della vita, è un augurio per ciascuno di noi.
Carla De Benedictis



Letra

Buenos Aires...
Se engalana majestuoso de esplendor,
El blanco y el azul, flamea bajo el sol
La enorme multitud entona esta canción.
Vito Dumas, navegante, solitario capitán
Tu brújula es llegar, tu norte es el timón,
Acero y voluntad tu corazón.


El límite del mundo, cielo, mar y luz
Se mece en lo profundo del abismo azul.
Más fuerte que titán,Más fuerte que el dolor
Confiado y sin temor, bogando va...
Se acerca la tormenta, agua, viento y mar
Enfila su goleta, en lucha desigual,
Arrecia el temporal,
Pequeño es su timón
Lo alienta sin cesar un gran amor...


De un polo al otro polo, resonando va
El nombre más glorioso que nos dio la mar.
Hazañas sin igual, proezas de emoción
La voz del corazón cantando está.
La luz de las estrellas y la Cruz del Sur
Titilan aun más bellas en su noche azul.
La ausencia de un quererSe agranda en el soñar
El beso maternal, volver, volver...


Traduzione
Buenos Aires…
si fa bella e splende maestosa
il bianco, l’azzurro, sotto il sole fiammeggiante
la folla immensa intona questo canto.
Vito Dumas, marinaio, capitano solitario
tornare è la tua bussola, il nord il tuo timone
il tuo cuore è acciaio e volontà.

Il limite del mondo, cielo, mare, luce
cullati nel profondo abisso blu.
Più forte d’un titano
più forte del dolore
naviga sicuro, senza timore…
Una tempesta s’avvicina, acqua, vento, mare
sfida impari contro la sua vela
rinforza il vento
è piccolo il timone
lo esorta senza sosta un grande amore…

Da un polo all’altro risuona
il nome più glorioso che ci ha dato il mare.
Cimento senza pari, emozionante prodezza
mentre canta la voce del cuore.
La luce delle stelle e la Croce del Sud
brillano splendide nella notte blu.
L’assenza di un amore
dilaga nel sogno di tornare,
tornare per un bacio alla madre...


Traduzione e info a cura di Carla De Benedictis
Video di Vincenzo Marino

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