CONFERENZA | La scoperta della tomba di Tutankhamun | Christian Greco
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 Published On Streamed live on Jan 31, 2023

L’apertura della tomba di Tutankhamun rappresentò spartiacque: c’è un “prima” della scoperta, e un “dopo”. L’evento della scoperta della sepoltura del giovane faraone ha provocato un’onda tellurica che si è propagata in tutte le direzioni: in quel momento nel presente e certamente verso il futuro, raggiungendo anche noi al giorno d’oggi, ma anche verso il passato, in ondate che continuano a susseguirsi. Lo studio della sepoltura nel suo insieme e degli oggetti singoli continua a fornirci nuove informazioni sul passato, sia su quello remoto che li generò che su quello recente, che ha condotto ad una delle scoperte archeologiche più importanti di sempre.

La ricerca continua a svelare le tessere di un mosaico complesso, una grande storia composta in realtà da molte storie intrecciate. Certamente quelle di Tutankhamun e di Howard Carter, e degli oggetti che furono rinvenuti nella tomba, ma anche dell’evoluzione dell’archeologia in generale, dell’egittologia in particolare e dei rapporti tra Europa e Egitto all’interno dello scenario coloniale e post-coloniale. Infine, risulta particolarmente interessante un riesame dell’evoluzione metodologica. Carter condusse lo studio e lo svuotamento della tomba con estrema cautela e attenzione ai dettagli, utilizzando al meglio gli strumenti a sua disposizione. Oggi, dopo cent’anni, quando la TAC ci permette di operare lo sbendaggio virtuale delle mummie evitando quello fisico, possiamo permetterci di guardare con spirito critico al passato, alle azioni compiute da chi ci ha preceduti nello studio di questi reperti, così come nel futuro faranno coloro che verranno dopo di noi.

La storia della scoperta della tomba di Tutankhamun ci coinvolge dunque tutti, in un continuum spazio-temporale. Ci fornisce l’occasione per comprendere meglio eventi lontani, e allo stesso tempo comprendere meglio anche noi stessi.

Nato nel 1975 ad Arzignano (VI), Christian Greco è Direttore del Museo Egizio dal 2014.Formatosi principalmente in Olanda, è un egittologo con una grande esperienza in ambito museale: ha curato moltissimi progetti espositivi e di curatela in Olanda (Rijksmuseum van Oudheden, Leiden; Kunsthal, Rotterdam; Teylers Museum, Haarlem), Giappone(per i musei di Okinawa, Fukushima, Takasaki, Okayama), Finlandia (Vapriikki Museum, Tampere), Spagna (La Caixa Foundation) e Scozia (National Museum of Scotland, Edimburgh).Alla direzione del Museo Egizio ha sviluppato importanti collaborazioni internazionali con musei, università ed istituti di ricerca di tutto il mondo. La sua forte passione per l’insegnamento lo vede coinvolto nel programma dei corsi dell’Università di Torino, di Pisa, di Napoli, della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e della New York University di Abu Dhabi con corsi di cultura materiale dell’antico Egitto e di museologia. Il lavoro in campo archeologico è particolarmente importante: è stato membro dell’Epigraphic Survey of the Oriental Institute of the University of Chicago a Luxor e, dal 2015, è co-direttore della missione archeologica italo-olandese a Saqqara. Al suo attivo ha molteplici pubblicazioni divulgative e scientifiche in diverse lingue e numerose partecipazioni a convegni internazionali di egittologia e di museologia come keynote speaker.

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