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 Published On Sep 22, 2024

Castelcivita è un comune di 1 453 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
Il nome Castelcivita è piuttosto recente e risale al 1863 quando, con decreto Regio, il paese fu così rinominato dall'unione del villaggio di Castelluccia a quello di Civita, quest'ultimo posto a monte dell'attuale abitato. È probabile che la torre Angioina generò il nome di “Castelluccia”, che divenne un insediamento fortificato più esteso tra il XIII e il XV secolo, sviluppandosi lungo le ripe scoscese del colle disegnando così la sua conformazione definitiva.
Situato alle pendici meridionali degli Alburni e a nord-est rispetto al territorio cilentano, sorge su uno sperone naturale, con case a cascata, a 587 m sul livello del mare. Rientra nel parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
I primi insediamenti nell'area di Castelcivita risalgono all'epoca preistorica. Come testimoniato dagli scavi archeologici che hanno avuto luogo presso le Grotte di Castelcivita, l'arrivo dei primi uomini moderni (Homo sapiens) ha lasciato importanti tracce, oggi custodite nei primi metri della cavità. Tuttavia, è a partire da tempi successivi che quest'area crebbe e sviluppò la sua storia.
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Il paese, conosciuto nell'antichità con il nome di oppido Alburno[7], presenta un impianto urbanistico minoico-miceneo, databile al XV-XIV sec. a. C., ma le sue origini sembrano ancora più antiche e risalire al periodo protourbano sumerico (seconda metà del IV millennio a. C.): il portus Alburnus, invece, va individuato nei ruderi del mulino grande che circondano l'omonima torre sul fiume Calore, al di sotto del complesso speleologico delle Grotte e del Ponte Pestano.[8][9] Ha la sua rocca nel succorpo della chiesa parrocchiale di San Cono vescovo e martire intorno alla quale gravitano quattro quartieri disposti in modo ortogonale con due assi stradali principali.[8] Il succorpo, presunta sede del vescovo pestano nel V-VI secolo, è il risultato della rilettura, in chiave cristiana, del complesso architettonico del foro della Civitas.[7][10] Nell'VIII-IX secolo rinacque intorno al monastero greco-bizantino di San Cono (rione "La Terra"), come testimonia la toponomastica longobarda dei rioni "Case La Terra", "Casale" ("mansio" nel periodo romano) e "Le Casaline".[10] È indicato già in un documento del 1171, come in quelli angioini e aragonesi, con il nome di Castelluccia, ad indicare l'originario Castella, piccola piazzaforte, del periodo romano.[10][11] Si pensa che la recinzione totale di Castelcivita sia opera di Pandolfo di Fasanella, gran feudatario, il quale la fece costruire per ordine di Carlo I d'Angiò. Il centro storico presenta l'antica struttura di fortezze e infatti è caratterizzato da vie e viuzze che si intersecano tra di loro e da innumerevoli scalini interrotti di tanto in tanto da qualche spiazzo seguendo l'andamento toponomastico del territorio. Notevoli sono i portali con architravi in pietra calcarea locale e piperno sui quali si possono ancora notare gli stemmi di nobili famiglie e pregevoli giochi geometrici.

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