Per una letteratura democratica. Manzoni e il suo tempo | R. Balzani, D. Brogi, G. Tellini
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 Published On Streamed live on May 17, 2023

Il mito romantico per cui i geni sono sempre fraintesi e le grandi opere faticano ad imporsi tra i contemporanei trova una clamorosa smentita nella fortuna dei Promessi sposi, opera che fin da subito si è imposta come modello estetico e morale della nascente borghesia urbana. La lezione si ripropone, dunque, di ricostruire la penetrazione della lezione manzoniana all’interno dell’opinione pubblica italiana, esponendo non solo la fortuna di alcune idee presenti nei Promessi sposi, ma chiarendo anche l’importanza che la riforma linguistica anticlassicista operata da Manzoni ha avuto sia per la letteratura italiana, sia per l’ideologia risorgimentale. Particolare risalto verrà dato al fenomeno della peste, che agisce non solo come tema portante, ma anche come logica compositiva dell’intero libro, ribadendo tra l’altro – considerata la recente pandemia – la straordinaria attualità del più importante romanzo della letteratura italiana.

Gli interventi

Manzoni e la costruzione di un pubblico nazionale, di Roberto Balzani

Nei decenni che precedono il 1848 prende corpo in Italia un pubblico, cioè un’opinione relativamente diffusa nei ceti medi e medio-alti urbani, in grado di apprezzare opere letterarie e melodrammi; di discutere di storia e di progresso; di aspirare ad una prospettiva occidentale, senza perciò ipotecare il futuro politico della penisola. Per questo ambiente, Alessandro Manzoni rappresenta un punto di riferimento ineludibile: un autore destinato, già da vivo, a entrare di diritto nel canone nazionale.

Si parlerà di:

Come censire l’opinione italiana. I centri di produzione editoriale, le opere circolanti, il successo dei generi sono indicatori di un pubblico nascente; ma anche la proliferazione dei teatri e il diffondersi della passione per il melodramma.
L’impatto col passato e col presente. La nazione ha bisogno di un passato nel quale specchiarsi e di un presente nel quale combattere per il comune futuro. Il ponte temporale è un dispositivo ideologico e narrativo decisivo; e Manzoni lo domina da maestro.
La costruzione del ‘canone’ risorgimentale. Durante il Risorgimento si forma un vero e proprio canone, connotato da autori celebrati, letti, frequentati. Manzoni è uno di questi. Il suo successo è testimoniato dalla diffusione virale dei suoi personaggi, ai quali attinge persino la satira politica.

«I promessi sposi» in tempo di peste, di Daniela Brogi

I recenti eventi della pandemia hanno reso l’opera di Manzoni un testo ancora più eloquente e capace di interpellarci. Il tempo della peste, infatti, non è più soltanto quello del Seicento, ma anche quello del presente in cui leggiamo, studiamo, insegniamo I promessi sposi. Alla luce di questa sollecitazione, la peste vale come contenuto storico, come malattia, trauma e, nel medesimo tempo, la peste agisce anche come logica compositiva. È il dispositivo narrativo e visuale attraverso cui costruire il corpo della scrittura e dare sguardo al destino delle moltitudini.

Significato e attualità di Manzoni, di Gino Tellini

L’intervento intende chiarire per quali ragioni Manzoni sia da considerare autore fondamentale della letteratura italiana e per quali ragioni ancora oggi la sua lezione sia da ritenere essenziale per la cultura contemporanea. Dopo una premessa di carattere storico, dedicata alla svolta radicale introdotta da Manzoni nel nostro costume letterario, si considerano in particolare alcuni aspetti dei Promessi sposi.

Si parlerà di:

La svolta radicale compiuta da Manzoni. Manzoni segna una svolta decisiva rispetto alla tradizione classicistica (avviata nel secondo Trecento con Petrarca e canonizzata da Bembo nel 1525) basata su questi presupposti: lingua scritta trecentesca e monolinguismo; letteratura elitaria e aristocratica; primato dell’io, della poesia lirica e del tema dell’amore.
La battaglia manzoniana. Manzoni si batte per una lingua dell’uso; per una letteratura democratica; contro il primato dell’io e per una prospettiva corale; per il genere anticlassicistico del romanzo, finora considerato inferiore (benché Manzoni proceda su una linea di forte discontinuità rispetto all’Ortis di Foscolo, 1802); contro la mitologia e contro il primato del tema (petrarchesco) dell’amore.
Funzionamento dei Promessi sposi. Lo «sliricarsi» e l’uscita dal recinto dell’io, l’angolatura pluriprospettica e la nozione (aperta) di «provvidenza»; il romanzo come multiforme fenomenologia della violenza; il «guazzabuglio del cuore umano» e la denuncia della mistica irrazionale del «cuore»; la responsabilità e la coscienza della parola contro le sue «manomissioni» (la parola della persona onesta, la parola del prepotente, la parola dei medici durante la peste, la parola «patria»).

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