Dente del Gigante - 4014 mt - Via normale da Punta Helbronner (Monte Bianco) 4K
Fabio Mochettaz Fabio Mochettaz
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 Published On Aug 4, 2024

Iconica vetta inconfondibile nel massiccio del Monte Bianco, svetta in tutta la sua imponenza all'inizio della famosa cresta di Rochefort, il Dente del Gigante o Dent du Géant per gli amici francesi.
Di poco sopra i 4000 metri ma tecnicamente e fisicamente una via normale che non regala nulla, impegnativa ed espostissima per tutto il suo itinerario di salita.
Si parte dal Rifugio Torino dove arriva la Skyway. Noi abbiamo deciso di provare ad affrontare la via in giornata partendo con la prima salita da Courmayeur e ci è andata bene in quanto stranamente il Dente non era affollato e non abbiamo dovuto fare alcun tipo di coda né in fase di salita e né in discesa.
Si attraversa il ghiacciaio del Gigante in direzione del Dente e della Cresta di Rochefort. Una volta alla base della gengiva abbiamo deciso di sfruttare un canalino innevato per velocizzare e minimizzare i rischi della salita. La gengiva è infatti il posto assolutamente più pericoloso per la caduta di pietre, spesso inevitabilmente staccate dagli alpinisti che precedono più in alto...
Con molta attenzione la si risale tutta affrontando qualche facile passaggio di roccia e un punto chiave attrezzato con cordini fissi.
Una volta in cima si è sotto la parete sud del Dente dove inizia la nostra 'via normale'.
Si traversa tutto a sinistra in direzione della parete Nord Ovest dove iniziano i veri e propri tiri di corda. La salita è infatti praticamente tutta di faticosa arrampicata e va affrontata come se fosse una via lunga. Le lunghezze dei tiri non sono fisse ma vanno a piacimento in quanto si possono trovare diversi ancoraggi lungo la via. Il primo tiro è molto tosto e faticoso, poi ne succede uno un pochino più facile fino ad arrivare alle famosissime Placche Burgener. Le prime, più appoggiate, si salgono abbastanza agevolmente tirandosi ai canaponi presenti. Man mano però la verticalità aumenta e in uscita verso la crestina finale ci si trova totalmente in verticale con passaggi decisamente esposti e faticosi.
La crestina finale non è difficile ma è vietato soffrire le vertigini. Ancora un breve tiro e si è sulla vetta vera e propria dove è posta l'iconica madonnina scalfita dai numerosi fulmini che colpiscono questa antenna naturale del Monte Bianco.
Penserete che le fatiche sono finite? e invece no in quanto la via di discesa avviene con delle doppie davvero spaventose lungo tutta la parete sud del Dente. La prima, breve, ci aiuta a calarci dalla madonnina per andare a prendere la prima vera e propria sosta posta poco sotto il colletto.
Con una calata di 50 metri nel vuoto si arriva alla sosta successiva che non è del tutto agevole e la si raggiunge pendolando un po' nel vuoto. A questa segue un'altra doppia da 50 metri circa per raggiungere l'ultima scomoda sosta. Da qui un'ultima calata da 25 metri più facile deposita finalmente sul ghiacciaio sottostante.
A questo punto si rientra per la via di salita cercando di prestare sempre attenzione massima in fase di discesa dalla gengiva.

Difficoltà alpinistica: la via su molte relazioni viene data come AD, ma a mio avviso è davvero troppo stretta... Personalmente la classificherei come D-. Il mio consiglio spassionato è di NON sottovalutare questa salita!

Materiale necessario: Casco, imbrago, ramponi e piccozza, 2 corde da 60 metri le consiglio per esser più veloci alle calate, una decina di rinvii, materiale per far sicurezza su ghiacciaio. Consiglio anche qualche fettuccia e, se li avete, dei dadi e dei friends per integrare - soprattutto all'inizio della via dove è presente poco materiale in loco. Infine ovviamente il materiale per assicurare il socio durante i tiri e per calarsi in corda doppia.

Per la traccia della gita cercatemi su Strava o Garmin (Fabio Mochettaz).

Totale Gita: circa 7 km A/R e 780 metri D+ (di cui 200 circa di pura arrampicata)

Buona visione!

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