Quando ero piccolo, ricordo che la mia mamma si riuniva con mia zia e preparavano i torroncini. Era un procedimento lungo ma ricordo il sapore e le nostre facce credo ripagassero la fatica. Poi noi bimbi con le carte colorate, giocavamo costruendo occhiali o, complice il mio papà che ci costruiva l’elmo con la scatola del pandoro, attaccavamo le cartine rosse ai fori degli occhi per simulare battaglie “cruente”. Chi non ha mai costruito un elmo con la confezione del pandoro? E chi non ha mai costruito uno scudo con il fondo tondo dello stesso pandoro? La fantasia galoppava all’epoca. Mica esistevano i tablet o gli smartphone! Io e i miei cugini, in particolare mia cugina Patty, avevamo un’immaginazione pazzesca. Eravamo capaci di giocare in una casetta nel bosco sotto casa ma che era magica. Poteva diventare trasparente oppure nascondersi nel fondo del lago e con una formula magica riemergere con tanto di passaggio-trabocchetto con sassi e protetto da un drago, ultimo dono di un padre fatto prigioniero dalla strega del fango. Oggi forse chiamerebbero gli psicologi per farci analizzare 😂😂. Tutto era magico! Lo só, i miei racconti partono da lontano e divagano ma credo di aver vissuto uno degli ultimi periodi in cui era concesso sognare, vivere di magia ed essere iperattivi tutto il giorno, senza rischiare di apparire strani. Ora mettetevi comodi, provate questa ricettina e mi direte che le magie esistono ancora. Ps. Se volete fare dei torroncini, vendono delle formine di carta che non hanno bisogno né di pellicola, né di carta forno. Non mi dilungo più…FAVORITE!!!