I complimenti a denti stretti in queste Olimpiadi
Giulio Cavalli Giulio Cavalli
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 Published On Aug 11, 2024

Ieri pomeriggio dopo la straordinaria vittoria alle Olimpiadi di Parigi della nazionale femminile di pallavolo in è saltato all’occhio un post su X di Bruno Vespa, giornalista di punta di qualsiasi potere, simbolo di certo giornalismo che va per la maggiore nel Paese.
Scrive Vespa, testuale: “Straordinaria la nazionale pallavolista femminile. Complimenti a Paola Enogu e Myriam Sylla:brave,nere,italiane.Esempio di integrazione vincente”. Solo che Paola di cognome fa Egonu, come sa qualsiasi giornalista che anche svogliatamente al mattino faccia uno straccio di rassegna stampa. Lasciamo perdere anche gli spazi dopo la punteggiatura, regolati prima elementare che viene segnalata con la matita blu.
Ciò che ci interessa è lo sforzo di Vespa, e di tutte le vespe come lui, di apparire progressista non riuscendo a non mentire. Egonu e Sylla sono brave e italiane di nascita per tutti, esattamente come tutte le altre pallavoliste. Che nella testa di Vespa (e di molti al governo) sia necessario “integrarsi” per il colore della pelle è un tarlo del vannaccismo che in queste olimpiadi ha sbattuto il naso contro la realtà.
Che siano italiane e siano vittoriose è la notizia. Che siano bianche o nere è un particolare che nota solo chi è imbevuto di questi tempi ignoranti, razzisti e fascisti. Rimane comunque la soddisfazione (anche questa olimpica) di vederli costretti complimentarsi a denti stretti. Anche questa è una medaglia.

#LaSveglia per La Notitzia

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