La storia del MISTERIOSO PITTORE TOSCANO, con un ALFABETO SEGRETO
RENÉ PIEROTTI - Giornalista RENÉ PIEROTTI - Giornalista
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 Published On Mar 13, 2023

Questa è una storia inedita.
È la storia di un pittore toscano sconosciuto, che ha vissuto la sua vita ai margini della società, immerso nelle colline toscane della provincia di Pisa.

Il suo nome è Alessandro Ciulli. Da giovane era bello, capelli lunghi e sguardo malinconico e magnetico.

Oggi, a più di dieci anni dalla morte, il Comune di Peccioli gli ha dedicato un’esposizione nel Palazzo Senza tempo, mentre il fratello Fabrizio ne tiene viva la memoria curando la casa dove il pittore ha vissuto, nella frazione di Fabbrica dove ci sono centinaia di quadri che Ciulli ha realizzato in 40 anni di carriera.

Solo oggi, a più di dieci anni dalla morte, il lavoro di Ciulli sta incontrando l’interesse e l’attenzione che merita dal mondo dell’arte. Alle sue opere si sono interessate molte gallerie importanti mentre il fratello Fabrizio, una sorta di moderno fratello di Van Gogh continua nella ricerca di tutti i lavori di Alessandro, che molto spesso regalava i suoi quadri in cambio di un pacchetto di sigarette.

È il momento giusto per conoscere questo pittore talentuoso che aveva anche creato un alfabeto segreto, misterioso, con il quale scriveva su muri, sui pali della luce e anche sui quotidiani che i due bar del paese compravano ogni giorno: seduto al tavolino del bar potevi vederlo sfogliare il giornale e dopo un po’ alzarsi. Nel mentre aveva lasciato dei messaggi cifrati su varie pagine.

Ma questi messaggi cifrati, a chi erano rivolti? E cosa volevano dire?

Nessuno li ha ancora decifrati.

Il critico d’arte Alberto Mugnaini nel volume dedicato a Ciulli e che accompagna la personale di Peccioli ha scritto: “Il suo senso (pag 70)

Nella casa-studio di Fabbrica Alessandro ha sempre vissuto con la madre, senza mai lavorare se non alla sua arte. Quando Alessandro era in vita è stata la madre Dina, evidentemente capendolo nel profondo, a sostenerlo economicamente, seppur lui vivesse davvero con due lire: un po’ di miscela da mettere nel vespino, le tele e i colori da comprare. Queste erano le sue spese.

Ciulli era nato in questo piccolo borgo della provincia di Pisa nel 1951 e ha sempre vissuto immerso nelle colline e nel suo silenzio creativo. Parlava pochissimo e con poche persone. Chi l’ha conosciuto, come me, lo ricorda sempre con lo sguardo immerso in qualche pensiero lontano, o a meditare fermo sul suo vespino davanti a una collina: “Guarda il rosso di quei fiori su quella collina” rispose una volta a un amico che gli stava chiedendo del più o del meno.

Sono centinaia i quadri di Ciulli che si trovano nelle case delle famiglie della Valdera. C’è chi li ha ritrovati in soffitta, tenuti lì come un oggetto inutile.

Un’esistenza semplice, come racconta ancora il critico d’arte Alberto Mugnaini: “Un’esistenza vissuta in disparte, appartata e angosciata, in un groviglio psicologico di moti dell’animo contraddittori come accade a chi si trova sospeso tra il sentirsi protetto e incompreso, parte di una comunità ed estraneo ad essa, fra la disperazione per il mancato apprezzamento del proprio lavoro e la serenità del suo quotidiano compimento”.

Alessandro ha dipinto per tutta la vita e il suo ultimo quadro è questo, rimasto incompiuto nel 2012. Ha contemplato per tutta la vita le colline toscane, reinterpretandole in un dialogo continuo con il suo mondo interiore. Come detto la sua opera, vastissima, è pressoché sconosciuta al grande pubblico.

Alessandro è morto nel 2012 a causa di un tumore, aveva 60 anni.

00:00 Intro

00:55 Parla il fratello Fabrizio: i primi anni

1:37 Una sorta di moderno fratello di Van Gogh

2:20 Alessandro non ha mai venduto un quadro

3:03 L'alfabeto segreto

5:12 Le parole del critico d'arte Alberto Mugnaini

6:00 Il rapporto con la madre

6:57 La vista dal suo studio

7:47 I colori del silenzio

8:52 L'ultimo quadro

9:42 Per chi vuole conoscerlo meglio

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